Andrea Pubusa
Perche’ il prossimo candidato a Palazzo Baccaredda dev’essere Massimo Zedda? Perche’ lo dice Uras? Perche’ lo dicono i suoi compagni di cordata? E fino a quando sarà lui il candidato? Fino alla fine dei giorni? Massimino è stato sindaco due volte. Non si è distinto per meriti particolari, a dire il vero. Si è poi dimesso per passare alla presidenza della regione, ed è stato battuto. Può bastare. Si cerchi un lavoro e faccia ciò che fanno tutti i buoni cittadini, si guadagni da vivere. O c’è scritto da qualche parte che deve vivere senza mai fare una giornata di lavoro.
Fra l’altro, ci sono altre candidature. Quella di Davide Carta sta raccogliendo molti consensi. È’ stato già capogruppo del PD in consiglio comunale e si è distinto per apertura alla società e ai movimenti. È molto stimato. Una buona candidatura. Ogni tanto bisogna pur cambiare. O no?
Ecco un appello di Marco Pitzalis a favore della candidatura a sindaco di Cagliari di Davide Carta.
Per una Cagliari sostenibile, solidale e democratica
Appello di Marco Pitzalis, prof. ordinario Facoltà Sc. Politiche, per la candidatura di Davide Carta
I cittadini di Cagliari si trovano di fronte a una situazione critica che richiede un intervento urgente e determinato. Lo sviluppo incontrollato, causato dalle rotte aeree, ha trasformato la nostra città sotto molteplici aspetti: urbanistico, sociale, economico e antropologico.
I processi di gentrificazione che inizialmente hanno investito i quartieri storici, modificando la composizione di classe sociale degli stessi, sono stati soppiantati dalla turistificazione che ha trasformato le piazze e le vie in una sorta di ristorante a cielo aperto, e dove le case - lasciate libere dai cagliaritani che sfollano verso altre zone o dagli anziani deceduti - diventano Bed & Breakfast. I quartieri centrali si svuotano di vita vera e si trasformano in un palcoscenico della movida. Cagliari prende la forma tipica della ciambella, disabitata al centro. Ma l’attacco al cuore storico di Cagliari, in breve si rivolgerà ad altri quartieri in imminente declino demografico: San Benedetto e Is Mirrionis. Lo stesso progetto di turistificazione del Mercato di San Benedetto prelude alla morte dello stesso come mercato dei cagliaritani. La comunità reale viene attaccata proprio da coloro (sentinelli in piedi) che si riempiono la bocca di altisonanti appelli a comunità immaginate.
Questa situazione richiede un intervento urgente e mirato. Lo sviluppo turistico è importante ma deve essere governato, per Cagliari non contro Cagliari. Vogliamo che Cagliari rimanga sé stessa, una città autentica e viva, non una copia di ogni altra città omologata. Una città è tale solo se è abitata e vissuta dai suoi cittadini, se la sua anima popolare, le sue specificità, anche con i suoi “tic”, i suoi ritmi, le sue abitudini, le sue reti di prossimità sono preservate nella loro naturale evoluzione.
Negli ultimi 13-14 anni abbiamo assistito a una continuità nell’amministrazione: fondata sugli appalti e non sulla crescita della società. Da Zedda a Truzzu la politica è stata agita, non ha agito. Questo non è sufficiente. Abbiamo bisogno di un cambiamento radicale, di un progetto organico e condiviso, che tenga conto della sostenibilità, delle esigenze degli anziani, dei bambini e delle famiglie. Un progetto che integri capacità di produzione culturale e qualità dell’ambiente e che si ponga l’obiettivo di una crescita demografica e non del proprio svuotamento. Un progetto che lanci, finalmente, un’alleanza con l’Università attraverso un progetto di eccellenza per l’accoglienza degli studenti sardi, europei e del mondo intero. Si rilanci lo storico progetto di un unico sistema di parchi che - dai colli al golfo - costituisca un’area naturalistica di pregio capace di fare di Cagliari la città con la più elevata qualità ambientale e di vita del Mediterraneo. La sostenibilità urbana va lanciata con adeguati progetti relativi alla rete dei trasporti pubblici e all’abbattimento dei costi degli abbonamenti. Una politica dell’abitare che riqualifichi l’esistente e rilanci l’edilizia popolare.
È necessario mettere al centro della politica cittadina la cittadinanza stessa. Il Sindaco deve essere uno di noi, una persona riconosciuta da tutti, con una visione politica chiara e inclusiva. Una persona del dialogo, del rispetto e del pluralismo.
In questo contesto, in tanti crediamo che Davide Carta, esponente del PD, sia la persona adatta a guidare Cagliari. Davide è uno di noi, un cagliaritano che conosce la città, ci lavora e fa politica da sempre. È una persona per bene, onesta e con una visione politica solida.
L’appello dei giorni scorsi ha spinto Davide Carta a dare la sua disponibilità per la candidatura come Sindaco di Cagliari. Il PD raccolga la sfida. Davide Carta è la persona che può guidare la nostra città verso un cambiamento solidale e democratico. Non possiamo permetterci di perdere questo treno per il futuro della nostra città.
1 commento
1 Aladin
15 Aprile 2024 - 15:16
Anche su Aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=153130
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