A. P.
Assistiamo a frequenti prove elettorali. Alcune vengono giudicate positivamente, altre no. Quelle russe il peggio del peggio. Putin, che tiene elezìoni (per quanto discutibili), un autocrate, Zelensky, che non ne tiene, un campione di democrazia. C’è in questi giudizi qualcosa che non torna. Sono democratici gli stati amici, non lo sono gli altri.
Ma quale è il criterio per qualificare una competizione come democratica? Dipende dalla partecipazìone? Ed allora il sistema putiniano lo di più di quello statunitense, dove i votanti son sempre pochini. In Sardegna, ad esempio, metà degli elettori non hanno votato; la Todde, che ha preso solo tremila voti più di Truzzu, ha legittimazione democratica? Per di più le sue liste hanno avuto meno voti di quelle della destra. Se badiamo al dato formale, al procedimento, il meccanismo è democratico, ma lo è sul piano sostanziale? A ben vedere, lo schieramento vincente ha all’incirca il consenso del 25% degli elettori. Pochino, non vi pare? Tanti voti non sono stati considerati, a causa di una legge elettorale ingiusta. Michela Murgia la volta scorsa non ha avuto seggi pur avendo ottenuto più di 70.000 voti, e Soru, adesso, più di 60.000. Cosa c’è di democratico in questo? Molti connettono la democraticità del sistema non tanto al fatto che il potere promani dal popolo, la sovranità sia popolare, ma che ognuno possa dire la sua senza essere represso. Ora, questo fattore è importante, essenziale, ma non risolve la questione della democrazia intesa come potere del popolo di decidere. Anzi, si ha la sensazione che la discussione infinita, nasconda esattamente la scarsa incidenza degli elettori sulle decisioni. Insomma, sono stati creati una serie di elementi (dibattito pubblico, elezioni etc.) per crere l’illusione che il popolo decida, mentre il potere sta altrove, nei grandi gruppi ecomomici, nelle ristrette consorterie politiche, etc. In fondo, a ben pensarci, ciascuno di noi, che pure partecipiamo al dibattito pubblico e alle elezioni, cosa decidiamo? Niente.
Tornando alla Sardegna, questi dati impietosi dicono una cosa. La Todde deve far molto di pìù di una giunta. Deve ridare vitalità democraticà ad un sistema ormai defunto. Deve resuscitarlo. A partire dalla legge elettorale. Ma non basta.
1 commento
1 Aladin
23 Marzo 2024 - 21:49
Anche su aladinpensiero: http://www.aladinpensiero.it/?p=152543
Lascia un commento