A.P.
Il governo deve indicare il sito dove stoccare le scorie radioattive. Anni fa un generale, incaricato dal ministero di istruire la questione, indicò, manco a dirlo, le miniere del Sulcs come luogo ideale per la bisogna. Le ragioni? Le solite: la Sardegna non è sismica, le miniere sono abbandonate e contengono chilometri di gallerie pronte all’uso, poi…sono lontane dal continente. Quest’ultimo motivo non è esplicitato, ma è implicito e intuitivo. La Sardegna sempre colonia. In Sardegna fu indetto un referendum che disse no. Poi fu fatta una legge regionale che vietava l’importazione di rifiuti non prodotti nell’isola. La Corte costituzionale, però, su impugnazione del governo, cassò la parte della legge che riguardava i depositi di interesse nazionale, cioè le scorie, su cui la competenza statale venne dichiarata intangibile. Il ministro della difesa Crosetto, dal canto suo, ha già detto d’essere pronto a dare la disponibità di un sito in una delle tante basi militari sarde. Roba sua!
A quando la decisione? Dopo le elezioni regionali naturalmente. Il governo vuole prima far vincere Truzzu e poi decidere. Con un presidente dell’isola amico, tutto sarà più semplice, come è successo per l’autonomia differenziata, che ha ottenuto il via libera della giunta Solinas, sostenuta dalla Lega di Salvini e Calderoli. Quest’ultimo ha avuto anche la faccia tosta di venire in Sardegna a convincerci che la sua proposta spaccaItalia ci è utile.
Ora, sul punto occorre che la Todde e Soru si pronuncino con fermezza in senso contrario, possibilmente con una dichiarazione unitaria, coinvolgendo anche Lucia Chessa, che è sicuramente per il no. Ma occoŕerebbe stanare anche Truzzu, costringendolo a pronunciarsi apertamente sulla questione. Truzzu è favorevole o contrario allo stoccaggio delle scorie nucleari nell’isola? Ed è pronto a dar battaglia? Questo è il quesito a cui deve risondere il candidato del centrodestra subito, adesso. Oggi Truzzu ha scritto: “Le scorie nucleari non arriveranno mai in Sardegna. Ovvio che fra i siti ci sono i poligoni militari, non si possono mica mettere sotto i parchi archeologici, ma intanto i sardi si sono espressi chiaramente, e poi nella norma c’è scritto che bisogna trovare un luogo dove trasportarle con il minimo spostamento possibile, per una questione di sicurezza. Ma anche in questo caso ci sono diversi comuni in Italia che si sono già candidati a ospitare il deposito”. Stante questa dichiarazione (invero un po’ semplicistica e ambigua), non dovrebbe essere difficile per Truzzu aderire a un documento unitario contro il deposito delle scorie in Sardegna. Perché non chiederglielo? Sarebbe un bel segnale avere una opposizione unitaria di tutti i candidati alla presidenza. E sarebbe anche logico, posto che si tratta di questione che interessa tutti i sardi al di là degli schieramenti.
Bisogna anche chiedere alle forze nazionali del centrosinistra un fuoco di sbarramento, posto che la maggior parte delle basi militari italiane gravano sulla Sardegna e che quindi occorre ridurle.
3 commenti
1 Aladin Franco Meloni
8 Febbraio 2024 - 07:56
Anche su aladinpensiero online http://www.aladinpensiero.it/?p=151694
2 Giorgio
8 Febbraio 2024 - 09:30
la domanda dovrebbe essere posta a tutti i candidati, tuttavia credo che il suo apello sia destinato a cadere nel vuoto. La maggior parte dei giornalisti si guardano bene dal fare domande scomode
3 paolo erasmo
8 Febbraio 2024 - 10:09
Sabato 3 Febbraio in un incontro pubblico nel Teatro Comunale di Terralba Alessandra Todde , si è espressa in modo chiaro nella assoluta contrarietà affiche il sito delle scorie nucleari sia ospitato in uno delle tante Servitù Militari presenti in Sardegna ; il problema è un altro chi può vigilare affinché questo non avvenga , visto che decide il Ministero della Difesa?
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