A.P.
(Soru e Maninchedda sono i primi due a destra)
Ricordate i polli di Renzo nei Promessi sposi? Ne portava quattro il giovane spasimante di Lucia all’avv. Azzeccagarbugli per avere indicazioni su come coronare il proprio sogno d’amore, il matrimonio contro l’opposizione dei prepotenti di turno. I quattro capponi, legati ai piedi e a testa in giù, anziche’ rispettarsi, si beccavano crudelmente l’un l’altro, accrescendo il loro malessere. Poverini, pensavano di star male per colpa degli altri capponi, ma in realtà il triste destino li sovrastava.
Perche’ questa reminiscenza letteraria? Semplice, perche’ mi sembra che così stiamo facendo noi oggi in Sardegna in vista delle elezioni regionali. Siamo impegnati in una disputa fra Soru e Todde, ci becchiamo duramente gli un gli altri. Scendono in campo pimpanti e rancorosi anche vecchi campioni (o arnesi?) della politica regionale, ognuno dei quali, anziche’ spingere all’unità, aggiunge beccate, bordate, contro gli altri. Risultato? Ci si avvia ad essere messi in pentola o allo spiedo e sbranati dalla destra, che certamente alla fine si ricompaterà.
In questa situazione e con questa triste prospettiva, a poco serve soffermarsi sui sondaggi o sui programmi di governo dell’uno o dell’altro perche’ non ci sarà governo di centrosinistra. E, si sa, se non sei al governo, puoi usare le tue elaborazioni solo per fare opposizione e prepararti alle future elezioni, o fare qualche bel convegno. Punto.
C’è una morale della favola? Certo che c’è ed e semplice, anzi semplicissima. Se non smettiamo subito di beccarci fra noi, rimarremo a testa in giù, legati ai piedi, pronti ad essere fatti a pezzi dalla destra.
3 commenti
1 Aldo Lobina
3 Gennaio 2024 - 10:35
I polli di Renzo, destinati -è vero -ad una triste fine,furono restituiti pero’ vivi al loro latore, almeno così ricordo io. Quell’avvocato infatti, pensando di dover difendere un bravo, fece restituire i polli a Renzo quando ebbe contezza di cio’ che gli si chiedeva. I prepotenti erano altri. Gli amici dell’Azzeccagarbugli. Gli è che quando ci sono troppi polli in un pollaio o in una confezione di regalo e’ inevitabile che si becchino, prima di finire in padella o arrosto, chi prima, chi poi. A sinistra come a destra. Sarebbe bastato fare le primarie, come reclamavano in molti e - almeno a sinistra - il candidato presidente sarebbe stato uno solo alla fine della giostra. Invece no. I galletti sopravviveranno bene o male tutti. E tutti noi saremo i polli piu’ sfortunati, che non troveremo neanche un azzeccagarbugli per salvarci.
2 Fernando Codonesu
3 Gennaio 2024 - 12:07
I quattro capponi.
La metafora dei polli di Renzo ben si presta per descrivere quel che succede nel Centrosinistra e M5S del campo largo, larghetto, … andante, allegro, presto, lento, triste, … stretto …di una noia mortale … e altre aggettivazioni libere.
Ma se tale metafora vale nel richiamo fatto da Andrea, non altrettanto si può dire sul secondo fatto da Aldo, tranne per la conclusione che ci aspetta realisticamente dietro l’angolo.
Infatti, riprendo dal testo del Manzoni (è Agnese che parla quando consiglia di rivolgersi all’avvocato Azzecca-garbugli):
- Bene, - continuò Agnese - quello è una cima d’uomo! Ho visto io più d’uno ch’era più impicciato che un pulcin nella stoppa, e non sapeva dove batter la testa, e, dopo essere stato un’ora a quattr’occhi col dottor Azzecca-garbugli (badate bene di non chiamarlo così!), l’ho visto, dico, ridersene. Pigliate quei quattro capponi, poveretti! a cui dovevo tirare il collo, per il banchetto di domenica, e portateglieli; perché non bisogna mai andar con le mani vote da que’ signori. Raccontategli tutto l’accaduto; e vedrete che vi dirà, su due piedi, di quelle cose che a noi non verrebbero in testa, a pensarci un anno.
In sostanza i capponi ritornano salvi (per quante ore non si sa) per finire nella pentola della domenica, ahinoi!
Tornando ai nostri capponi-polli, per fortuna ci consola sapere che il Manzoni non ne approfondisce l’epilogo in pentola!
3 Aladin
3 Gennaio 2024 - 12:35
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