Massimo Villone - Il Manifesto
Negli ultimi giorni due
voci si sono segnalate
con forza nella cacofonia
della politica italiana. Una è lo
Svimez, che ha presentato le An-
ticipazioni sul Rapporto 2023.
L’altra è quella di don Mimmo
Battaglia, arcivescovo di Napoli.
che ha rivolto una dura critica
all’autonomia differenziata.
Il Tema principale in en-
trambi i casi la faglia tra il Sud
e il resto del paese.
Per la Svimez il divario terri-
toriale non si riduce, ed anzi
tende per molti profili ad allar-
garsi, sia pure meno e più len-
tamente rispetto alla caduta se-
guita alla crisi del 2008.
Dopo quell’anno il Sud non
ha mai del tutto recuperato, ri-
manendo tuttora a -7 punti di
PIL. Così, vediamo al Sud una
inflazione più alta, una perdi-
ta di potere di acquisto dei sala-
ri maggiore, una più alta quota
di lavoro precario e a termine,
nonché di salari al di sotto dei
9€ all’ora tanto osteggiati dal-
la destra (25% al Sud, circa il
16% al Centro-Nord).
Al Sud il termine lavoro po-
vero non è un’espressione let-
teraria, ma la condizione di vi-
ta di milioni.
PREOCCUPANO, POI, le previsio-
ni Svimez fondate su dati setto-
riali, come ad esempio l’indu-
stria che nel Sud contribuisce
alla crescita assai meno che
nel Centro-Nord (10% vs 25%),
Sud e Nord, la Costituzione
vangelo di una fede laica
o i minori investimenti in mac-
chine e attrezzature. Questi
elementi suggeriscono che
non si rafforza la capacità pro-
duttiva, in ipotesi essenziale
per il rilancio del Sud come se-
condo motore del paese. Preoc-
cupano, altresì, i dati sugli in-
vestimenti in materia di istru-
zione che non risultano mirati
ai territori con maggiori caren-
ze e bisogni. Uno scenario coro-
nato dalla terribile cifra di
460000 laureati emigrati dal
Sud verso il Centro-Nord
nell’arco di venti anni.
NELLE ANTICIPAZIONI Svimez le
parole autonomia differenzia-
ta non compaiono. Ma non so-
no invero necessarie, perché
la posizione critica della Svi-
mez sul tema è nota, è stata in
molteplici occasioni manife-
stata dal presidente Adriano
Giannola e dal direttore Luca
Bianchi, ed è da ultimo ribadi-
ta nella memoria per l’audizio-
ne in Senato (che si legge sulla
pagina web della I Commissio-
ne). Anche per la Chiesa po-
tremmo dire che la critica
all’autonomia differenziata
non è una prima assoluta. Ma
certo le parole dell’Arcivesco-
vo Battaglia s egnano un salto
di qualità per chiarezza di posi-
zione e forza argomentativa.
Don Battaglia non parla so-
lo in termini di fede e carità.
Critica duramente la scarsa
tensione morale di una parte
della politica, che ha indeboli-
to le istituzioni e sprecato ri-
sorse pubbliche. Censura una
voglia di separatezza che vie-
ne dall’idea di fare “tante pic-
cole Italie”, attraverso riforme
costituzionali rabberciate. At-
tacca direttamente l’ autono-
mia differenziata. Parole - ar-
gomenta - che prese singolar-
mente recano un messaggio
positivo. Ma in perversa siner-
gia spaccano il paese ed accre-
scono la povertà che già colpi-
sce milioni. Contesta persino
la tesi - cara ai fan - dell’auto-
nomia differenziata come at-
tuazione della Costituzione,
che invece persegue l’egua-
glianza, impegnando lo stato a
realizzarla.
CONDMDIAMO. Se le parole di
Don Battaglia indicano che la
Chiesa come istituzione scen-
de esplicitamente in campo
contro l’autonomia differen-
ziata siamo di fronte a una im-
portante e positiva novità.
Non sembra dubbio che que-
sta dovrebbe essere la posizio-
ne della Chiesa di Papa France-
sco. Ma esiste pur sempre una
parte della Chiesa che potreb-
be dissentire. Per questo sareb-
Due forti «vod» nel vuoto
politico: lo Svimez sulle
faglie sociali del Belpaese
e don Mimmo Battaglia ,
ardvescovo di Napoli, che
ha rivolto una dura critica
all’autonomia differenziata
20-LUG-2023
da pag. 1-15
bero opportune iniziative utili
a dimostrare che la posizione
di Don Battaglia non è isolata.
Inoltre, è in atto una discus-
sione sulla collocazione politi-
ca dei cattolici. Il contrasto
ali’ autonomia differenziata
meriterebbe un posto di onore
in un manifesto o una carta di
valori. Nell’esperienza quoti-
diana capita di incontrare qual-
cuno che frequenta con devo-
zione formale i sacramenti
mentre si nega alla mano che
chiede aiuto. Don Battaglia am-
monisce che non è “politici-
smo” se la Chiesa prende parte
per gli ultimi e i bisognosi. E
conclude che oggi “questo so-
stegno deve andare anche ai
territori, affinché non siano la-
sciati soli. A quelli del Sud … “.
È la stessa conclusione cui de-
ve arrivare la politica, con le
proprie ragioni.
CARO DON BATTAGLIA, un pas-
saggio ci è molto piaciuto nel-
la sua riflessione. Laddove
racconta che ha scritto aven-
do per caso davanti uno ac-
canto all’altro il Vangelo e la
Costituzione , le cui parole
” stanno bene insieme”. Non
potrebbe essere diversamen-
te. Cos’è infine la Costituzio-
ne se non il vangelo di una fede laica?
1 commento
1 Aladin
28 Luglio 2023 - 07:59
Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=146195
Lascia un commento