Andrea Pubusa
Il Tavolo della sinistra, iniziato lunedi’ a Cagliari, si concludera’ probabilmente, nella sua prima parte, lunedi’ prossimo. 7 dall’intervento di ieri di Enrico Lai, segr. reg. PRC su questo blog, si comprende che l’orientamento di questo schieramento e’ indirizzato verso la presentazione di una lista autonoma, scartando l’idea di un accordo anche solo tecnico col centro-sinistra. Del resto questo polo non ha mai mostrato simpatia verso la sinistra. Non si può dunque accusare questa di settarismo, che in verità sarebbe di entrambi.
Ora, in attesa di conoscere le decisioni definitive di Rifondazione, Rossomori, Potere al Popolo e compagni, occorre avanzare alcune osservazioni. Aiuta la sinistra una presentazione autonoma piu’ che una alleanza col centrosinistra? La prima considerazione e’ che sulle sconfitte non si costruisce nulla. Aumenta la depressione e il disimpegno anziche’ la mobilitazione. Le componenti di questa sinistra non avranno probabilmente rappresentanti nell’Assemblea regionale. Una perdita di progettualità e combattività. E’ utile tutto questo? Utile alla Sardegna intendo, prima che ai dirigenti dei partiti interessati.
Nel merito e nel giudizio sul PD condivido l’analisi spietata di Enrico Lai e di Lucia Chessa. Non propongo la resa ad alcuno. Semmai invito alla lotta, alla battaglia politica aperta. Gli accordi non si fanno con chi la pensa come noi, ma proprio con coloro da cui si dissente. E se la divaricazione è forte, si puo’ fare un’alleanza tecnica, imposta dalla legge elettorale-truffa che punisce le forze minori, anche se radicate. Ecco quindi l’idea di un contratto cui vincolare il governo regionale. Si deve lasciar cadere l’idea senza tentare? Non è questo un atteggiamento rinunciatario. E’ vero, i precedenti non sono positivi e non suscitano ottimismo, ma dal passato possono ricavarsi anche i rimedi e gli antidoti del caso, garantendo che la progettualità alternativa abbia spazio anche in uno schieramento in cui la presena del PD rende il cambiamento incerto e problematico.
Il confronto e lo scontro deve incentrarsi sul merito. su alcuni obiettivi, legge elettorale, nuovo statuto, ridimensionamento e dismissione delle basi militari, valorizzazione della cultura e della lingua sarda ed altro ancora. Su questi temi si deve aprire un dibattito pubblico di massa e fra le forze politiche. Solo, alla fine, tirando le fila, si potra’ dire se il contratto è fattibile e su quali contenuti, solo allora si potrà individuare il candidato/a alla presidenza. La pregiudiziale chiusura del centrosinistra alla sinistra e l’omologa scelta della sinistra sembra evitare tutto questo. Speriamo che ci sia ancora tempo per il confronto-scontro, ognuno partendo dalle proprie opzioni programmatiche. La posta in gioco è grande: il governo della Sardegna.
2 commenti
1 Aladin
26 Luglio 2023 - 07:39
Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=146166
2 Pietro Maurandi
26 Luglio 2023 - 08:38
Sono assolutamente d’accordo con le considerazioni e con le proposte di Andrea
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