Molise. La destra vince ancora. L’unità elettorale PD/5S non basta

28 Giugno 2023
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A.P.

 

Il risultato del Molise e’ preoccupante in se’, ma sopratutto perche’ l’opposizione alla destra  benche’ unita non ha costituito un argine agli avversari. Cio’ ci dice che l’unita’ non basta, ci vuole qualcos’altro.
Ma andiamo con ordine.
Primo. Il PD non convince.  La Schlein ha trascinato molti ai gazebo, ma non alle urne. Anzi le reazioni interne alla nuova segretaria hanno convinto tanti che questo partito sia difficilmente riformanbile. Come, ad esempio, mutare la posizione sull’invio di armi in Ucraina se i vertici delle societa’ italiane produttrici sono in gran parte formati da dirigenti e notabili del PD?  Questo partito sia a livello centrale che negli enti locali ha un personale che piu’ che all’interesse generale mostra attenzione a quello particolare dei capi e capetti, tutti intenti a organizzarsi in gruppi per meglio raggiungere l’obiettivo, il seggio o il sottogoverno.
Non si èuò dimenticare poi che dal PD sono venuti i più duri attacchi ai diritti dei lavoratori e alla stessa Carta costituzionale. Basti ricoradre l’opera demolitrice di Renzi, seguito dalla grande maggioranza del partito,
Insomma, per un democratico di sinistra conseguente il PD non e ‘ un partito affidabile.
Al M5S non si possono muuovere questi appunti. Suĺla guerra ha saputo smarcarsi dalla subalternita’ al beĺlicismo occidentale e per questo ha subito un ostracismo duro dallo stesso c.d. centrosinistra. Conte da’ segni di fermezza, apre ai ceti èpù svantaggiati e al mondo del lavoro. Tuttavia il Movimento nel suo complesso non appare solido e le dure esperienze del recente passato (v. il tradimento di Di Maio e della grossa fetta del partito che lo ha seguito) inducono a ritenerlo fragile.
Cio’ che colpisce nel voto molisano e’ l’alta percentuale di astenuti. PD e 5S  uniti non sono riusciti a trascinare alle urne neppure una parte del 50% degli astenuti.
Segno questo che l’unita’ non puo’ essere frutto di convergenza elettorale ma deve avere un saldo fondamento programmatico e nelle battaglie sociali e istituzionali. Piu’ facile a dirsi che a farsi.

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