La Cina sulla pace ora viene presa sul serio

29 Aprile 2023
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A.P.

Quando la Cina ha presentato il suo documento sulla pace è partita subito la stroncatura di USA e Nato, con tutto il seguito UE e media di servizio. Ora, a distanza di poche settimane, la musica sembra cambiare o almeno muta il modo di sentire della gente, preoccupata per il cul de sac in cui le iniziative occidentali son finite. Sanzioni, invio di armi, addestramento, sostanziale cobelligeranza non portano risultati e anzi aggravano i pericoli di estensione della guerra.
In questo mare di attività bellicose e belliche la Cina è l’unica a pronunciare la parola pace. Le proposte cinesi sono indirizzate a far cessare la guerra. Un sollievo, bisogna ammetterlo.
Ma perché la Cina è credibile? Perché non invia armi, non impone sanzioni, non ripone su di esse la fine delle ostilità e il riavvio di normali relazioni fra Occidente e Oriente, fra Occidente e stati non subalterni.
La Cina ovviamente fa i propri interessi, ma cerca di farli valere in modo fermo ma non violento, col dialogo e non con la forza.
Ora, facendo un salto, e venendo a noi, non può fare altrettanto la UE? E l’Italia non può dare un segnale in quella direzione?
Conte è su questa lunghezza d’onda. Ma Elly che fa? Rimane sulla linea del governo, in sintonia sostanziale con la Meloni?  Spreca così in un attimo il credito conquistato con la sua elezione alla segreteria del PD? La battaglia per i diritti civili sono sacrosante, ma  oggi ciò che preoccupa di più è la guerra. Occorre che la Schlein mandi segnali.

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