4 aprile 1950: nasce la Nato e la Sardegna è invasa dalle basi militari

6 Aprile 2023
3 Commenti


Andrea Pubusa

Sono oltre 35 mila gli ettari di territorio sardo sotto vincolo di servitù militare. In occasione delle esercitazioni viene interdetto alla navigazione, alla pesca e alla sosta, uno specchio di mare di oltre 20 mila chilometri quadrati, una superficie quasi pari all’estensione dell’intera Sardegna.
Com’è possibile tutto questo?
Questa invasiva presenza militare è la conseguenza dell’adesione dell’Italia alla NATO. Il 4 aprile 1949 fu firmato a Washington il Patto Atlantico dal ministro Sforza insieme ai ministri degli esteri degli altri undici Paesi fondatori, indicato più esattamente con la sigla NATO, “complessa organizzazione mirante ad assicurare l’integrazione degli armamenti, la direzione militare e il coordinamento politico degli stati aderenti,”. Il Patto di Varsavia  fu costitutio soltanto nel 1955, dopo l’inclusione della Repubblica Federale Tedesca nella Nato.
Per quanto riguarda l’Italia, la volontà di emarginare il più possibile il partito comunista fu alla base della decisione di De Gasperi e della Democrazia cristiana di impegnare l’Italia con l’adesione alla Nato, cioé di compiere un atto di dubbia utilità per la difesa del Paese e tale da limitarne l’indipendenza, in misura maggiore di quanto era già avvenuto per effetto della guerra e del trattato di pace.  A ratifica “della divisione del Continente in due blocchi contrapposti e ostili fra loro” (Candeloro). In particolare, fortemente contrari a questa adesione, le forze popolari organizzate dai comunisti e dai socialisti.
Contro l’adesione al Patto Atlantico, si levò  al Senato la voce forte e chiara di Emilio Lussu in due distinte sedute, a partire da quella antimeridiana del 23 marzo 1949. Sulle comunicazioni del governo (richiesta di fiducia sull’adesione al Patto Atlantico), che così esordisce: “Onorevoli colleghi parlo anche a nome del piccolo gruppo di indipendenti di sinistra e, poiché io vivo in Sardegna, e nella sciagurata ipotesi di un conflitto quell’isola sarà certamente occupata dagli americani, è particolarmente obbligatorio che io personalmente mi esprima con netta chiarezza… Il Patto Atlantico non appartiene alla diplomazia comune, esso è innanzi tutto un Patto di politica interna anticomunista, è un Patto di politica interna non solo anticomunista, ma antiopposizione, è un patto di polizia, un vero e proprio Patto di polizia, un Patto che avrebbe dovuto firmare l’onorevole Scelba e non l’onorevole Sforza… La verità è che vi è in formazione, e non solo in Italia, attorno al Patto Atlantico, tutto uno schieramento anticomunista, marca di fabbrica che noi conosciamo di perfetto stile fascista. E voi osate chiamare tutti quelli che sono all’opposizione criptocomunisti. Vi è mai venuto in testa che voi potreste essere chiamati cripto fascisti?… Attorno a questo anticomunismo si stringe l’alto spiritualismo del vecchio fascismo e neofascismo, ben individuato e individuabile. Tutti i grandi affari, tutte le grandi leve del comando economico sono in loro mano, tutti i grandi burocrati fascisti sono ai posti di comando nell’amministrazione dello Stato, compresi i repubblichini… Perciò è superlativamente ingenuo chiedere se il governo metterà a disposizione o cederà agli americani basi militari. Se l’America avrà bisogno di basi militari, navali o di altri centri militari, l’Italia, in base art.3 [del Patto nda] glieli darà senz’altro, glieli offrirà gaiamente… Se, a giudizio dell’America, che regge tutto il sistema, sono necessarie basi a La Maddalena, a Cagliari, ad Augusta, a Taranto, a Milano, a Torino o in qualsiasi altra parte, le basi saranno automaticamente messe a sua disposizione…
Non sono ancora costruite le nostre città distrutte… non sono ancora date le pensioni per i nostri ultimi morti, non abbiamo ancora seppellito i nostri morti, e siamo alla guerra! Nell’era della bomba atomica e della bomba batteriologica questa è la più folle delle avventure, questo Patto è il più sciagurato dei patti di avventura… L’adesione della Norvegia al Patto Atlantico è il fatto più grave di questa avventura: è una minaccia diretta contro la Russia sovietica, così come sarebbe stata una minaccia diretta contro gli Stati Uniti d’America se il Canadà o il Messico avessero aderito al blocco orientale. Il governo sa tutto questo”
Ed allora, “Per l’Italia, data la sua situazione nazionale e internazionale, ma sopratutto per la prima, non c’è altra soluzione onesta ed utile all’infuori della neutralità….
“.
Quanto sia Stato preveggente il Capitano dei Rossomori è facile vedere da ciò che è immediatamente accaduto. Furono subito progettate tre basi in Sardegna, e nel 1956 le tre basi previste si concretizzarono nei tre poligoi militari di Salto di Quirra, di Teulada e di Capofrasca. Infatti originariamente si assumeva come confinķe orientale del blocco atlantico la Jugoslavia. Ma nonostante quel mondo non esista più da tempo le basi sono sempre presenti e funzionanti.
Aveva ragione Mario Melis quando, chiedendo una ridislocazione delle servitù gravanti sull’isola, nella visione di un’equa ripartizione dei sacrifici nell’aprile del 1981, asseriva che “La solidarietà intesa come fatto unilaterale è pura ipocrisia tesa a nascondere e a mascherare il colonialismo“. In effetti, questa pervasiva occupazione del territorio dell’Isola è un retaggio dell’idea antica e mai scomparsa che i popoli “minori” non sono neanche titolari dei loro territori, ma solo meri detentori che lor signori possono sempre occuoare e utilizzare per i propri comodi (come fecero con gli amerindi), E così siamo ancora oggi.

3 commenti

  • 1 Aladinpensiero
    6 Aprile 2023 - 08:24

    Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=142467

  • 2 Giacomo Meloni
    6 Aprile 2023 - 08:58

    Condivido e sottoscrivo parola per parola.
    In Sardegna ci vorrebbero un altro Emilio Lussu e un altro Mario Melis per uscire dalla condizione purtroppo ancora attuale di una “colonia a stelle e striscie”

  • 3 paolo erasmo
    6 Aprile 2023 - 10:01

    Un argomento come la presenza delle Servitù Militari in Sardegna Merita ben altra attenzione ,se ne parla molto poco la legge 898 del 1986 che i istituiva i Comitati Paritetici sulle servitù Militari ancora oggi ha una funzione meramente consultiva . Il 22 di aprile nel teatro comunale di Terralba insieme ad altri amici abbiamo organizzato un incontro dibattito dal titolo “la valle di Marceddi tra sviluppo sostenibile ed esigenze della Difesa” è un piccolo passo per un percorso più ampio . Paolo Erasmo

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