Andrea Pubusa
La guerra ha subito una pericolosa escalation e sempre piu’ evidenti sono le sue valenze mondiali. Si combatte in Ucraina, ma sono in gioco non solo i destini dell’Europa, sono gli equilibri globali ad essere coinvolti. Gli Usa vogliono mantenere una primazia che ormai e’ insidiata non solo dalla Cina, ma dai colossi economici venuti alla ribalta, India, Brasile ed altri. In Ucraina si fa un gioco cinico. Gli Usa-Nato mettono soldi e armi, gli ucraini il sangue, le citta’, il territorio. L’operazione speciale e’ fallita per la cobelligeranza occidentale. Ls guerra di afghanizza. Putin alza la posta. I referendum di annessione costituiscono una escalation. Poco importa la loro legittimita’ internazionale (che senza condivisione non hanno), cio’ che conta e’ che d’ora in avanti chi attacca quei territori attacca la Russia con le reazioni del caso.
Come si vede, la situazione e’ estremamente pericolosa ed un ripensamento si impone. Il contrario di quanto fa Draghi, che ha dimenticato, nella sua ben nota disinvoltura istituzionale di dover svolgere solo gli affari correnti e si avventura in dichiarazioni e prese di posizione senza fiducia e senza mandato parlamentare, autorizzato non si sa da chi. Certo ha l’appoggio di Mattarella e della premier in pectore con la quale si delinea una sintonia, maggiore di quella realizzabile col centrosinistra, stanti le prese di distanza dall’atlantismo bellicista di Conte. Il che spiega anche le elezioni italiane, volutamente perse dal PD per una conventio ad excludendum stavolta verso i 5 Stelle come in passato per il PCI.
Ma non ci sono alternative possibili? Nello spirito originario dell’Europa dei popoli, della Casa comune e della Costituzione che ripudia la guerra, si’. Anzi sono doverose. Prima fra tutte una soluzione federalista. I territori russofoni divengono cantoni neutrali fra Russia e Ucraina come avviene in Svizzera da secoli. La Russia dialoga e si avvicina all’Europa di cui e’ parte.
Ma per far questo bisogna ribaltare la attuale sudditanza agli USA- NATO e far valere gli interessi dell’Europa, che coinvolgono anche quelli russi e ucraini. La prospettiva giusta e’ quella che lancia Francesco. La guerra e’ un male in se’. Va fermata. Va avanzata una volonta’ di pace. Le soluzioni se si vuole lsa pace si trovano. E’ proprio codi’. Neanche facile a dirsi, immaginiamoci a farlo! Ma, con Francesco, insistiamo. Lottiamo.
1 commento
1 Aladinpensiero
3 Ottobre 2022 - 07:43
Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=137479
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