Amsicora
E’ proprio il caso di dirlo: questa è un’indagine del cazzo! Ha ragione il Ministro della difesa La Russa che, da buon giurista, parla di ‘accuse calunniose’ e di violazione dei diritti. Povero Cavaliere non può neanche concedersi ciò che tanti comuni cittadini fanno senza conseguenze. Nessuno - afferma il Ministro, senza rendersi conto del ridicolo - può essere incriminato per questioni di letto. Concetto rilanciato, con maggior precisione tecnico-giuridica, da Ghedini, secondo il quale nessuno degli episodi raccontati dalla ragazza avrebbe rilievo penale: “qualsiasi ricostruzione si possa ipotizzare, ancorché fossero vere le indicazioni di questa ragazza, il premier sarebbe, secondo la ricostruzione, l’utilizzatore finale e quindi mai penalmente punibile”. Tradotto in lingua comune: se il Cavaliere và a puttane, sono affari suoi non del giudice. Scopa, ma non è il magnaccia. Ergo: assoluzione con formula piena! Poi Ghedini crea un diversivo prendendosela con D’Alema, che nella vicenda non c’entra un bel nulla.
Una curiosità: cosa si saranno detti avantieri sera, a Palazzo Grazioli, Berlusconi, Ghedini e i ministri della Giustizia Angelino Alfano e delle Regioni Raffaele Fitto? Che bel vertice di governanti, impegnati a ipotizzare le mosse di veline, mignote o aspiranti tali nonché fauna varia, con tante pretese per tenere la bocca cucita! Una task force governativa per parare l’attacco. Si profila un finale tragicomico: il governo Berlusconi battuto non dall’opposizione, ma dalle battone!
Intanto, cosa avrà in mano Patrizia D’Addario? O meglio cosa ha messo in mano al Pubblico Ministero? Top secret. Per evitare fughe di notizie, la Procura di Bari ha acquisito e contestualmente chiuso in un plico e sigillato, le audio cassette che Patrizia D’Addario ha consegnato spontaneamente al magistrato relative agli incontri - così come li definisce la quarantaduenne barese - avuti durante due feste a Palazzo Grazioli con il premier Silvio Berlusconi.
La consegna delle audio cassette è avvenuta durante l’audizione della donna, che è stata ascoltata nei giorni scorsi dal pm inquirente, Giuseppe Scelsi, e dalla guardia di finanza. Il magistrato ha deciso per evitare fughe di notizie dopo l’audizione delle conversazioni di non affidarle (come d’uso) ad un consulente esterno della procura per la ripulitura del suono (eliminando i rumori di fondo) e trascrivere i dialoghi. Per ora, dunque, niente trascrizione delle audiocassette consegnate dalla D’Addario. Le sente solo il PM.
Ma con chi si accompagna il nostro premier? Chi è Patrizia D’Addario? E’ un’appariscente ragazza di Bari, candidata nella lista “La Puglia prima di tutto”, collegata al Pdl per le elezioni comunali del capoluogo. Non si tratta di un’adolescente che sogna di fare la ballerina nelle reti Mediaset, bensì una ragazza molto più navigata, che non esita a raccontare al Corriere della Sera una storia dai contorni imbarazzanti che per il Pdl è la “scossa” di cui aveva parlato giorni fa Massimo D’Alema (che invece minaccia querele) e che comunque ha l’effetto immediato di alzare di nuovo la temperatura dello scontro politico. Tutto nasce da un’inchiesta condotta dalla procura di Bari: un imprenditore sospettato di corruzione, Giampaolo Tarantini, sarebbe stato “pizzicato” a parlare di serate con ragazze a casa di Berlusconi. Una di queste ragazze, Patrizia, in una dettagliata intervista al Corsera giura di essere stata pagata per partecipare a una festa con il premier a Palazzo Grazioli e di essere tornata una seconda volta nella residenza di Berlusconi la sera dell’elezione di Barack Obama. La sua è una storia di soldi (”per muovermi avrebbero dovuto pagarmi e ci siamo accordati per duemila euro”), di serate con altre ragazze e il premier che cantava e raccontava barzellette, di richieste di favori a Berlusconi (”gli ho parlato subito di un residence che volevo costruire sul terreno della mia famiglia”).
Una storia tutta da chiarire, che Patrizia D’Addario, nell’intervista, assicura di poter dimostrare grazie a un registratore che avrebbe portato con sé nelle sue trasferte romane: “Si sente la sua voce”, dice parlando del premier. Il motivo che spinge Patrizia a vuotare il sacco? A sentir lei, sarebbe la delusione per le promesse non mantenute: niente aiuti per il progetti del residence, niente candidatura alle europee, prima ventilata, poi bloccata “quando sono cominciate le polemiche sulle veline”.
Silvio Berlusconi da Palazzo Chigi ha diramato una nota ufficiale per i vivi e per la posterità: “Ancora una volta si riempiono i giornali di spazzatura e di falsità. Io non mi farò condizionare da queste aggressioni e continuerò a lavorare come sempre per il bene del Paese”. Sarà. Ma ci sono altre ragazze che stanno cantando non davanti alle cineprese, ma al cospetto del PM. E forse altre se ne aggiungeranno. Si capisce che il Cavaliere è sotto ricatto e sotto scacco. Tira aria brutta per lui, se anche un fedelissimo come Giuliano Ferrara lo molla: abbiamo cercato di farne uno statista e invece lui s’impantana nei casini!
Berlusconi, dopo aver diramato la nota stampa, è andato al Quirinale: un incontro dedicato al Consiglio europeo. Certo, è difficile pensare che con un signore come Napolitano si possa parlare di queste storie da bordello.
Comunque, la popolarità del Cavaliere è alta. Il mio barbiere mi ha detto che la nostra critica da sinistra è tutta frutto dell’invidia. A chi non farebbe piacere sollazzarsi con tante belle donne? Se lo dice lui c’è da crederci.
5 commenti
1 andrea
19 Giugno 2009 - 13:03
Il suo barbiere è vittima dell’egemonia. Per il resto, spero che sb conosca il suo declino per mano delle stessi armi con le quali ha conquistato potere e fortune: il gossip estremo e totalizzante, la spettacolarizzazione della bellezza femminile, l’assenza tutta contemporanea di pudore.
Ha creduto di potersi concedere tutto, alla stregua degli antichi imperatori cinesi in tempi di declino burocratico.
speriamo bene
2 Massimo Marini
19 Giugno 2009 - 16:22
Sarà, ma a me tutta ’sta storia sembra più un complottino in salsa nostrana ma non della sinistra, non ne sarebbero nemmeno capaci, ma dei suoi stessi “amici” di centrodestra che probabilmente vogliono cominciare una nuova era post-berlusconismo, per riacquisire credibilità e slegarsi dal malaffare made in Forza Italia. In 15 anni tutto questo ciarpame, per dirla con la Signora Lario, deve esserci sempre stato, anzi per questioni anagrafiche anche di più probabilmente, però non è mai trapelato nulla. Ora sembra che questo “filtro” stia venendo meno. Perché? Draghi, Tremonti, Fini, non si staranno cominciando a stancare di questo Silvio Berlusconi?
3 Roberta
19 Giugno 2009 - 17:32
Si profila un finale tragicomico: il governo Berlusconi battuto non dall’opposizione, ma dalle battone!
….
Un epitaffio perfetto per l’Italia conosciuta in quest’ultimo ventennio.
Ma possibile che a sinistra nessuno si ponga il problema di come rendere la Sardegna indipendente da questo mare di merda?
4 erasmus
19 Giugno 2009 - 17:57
Ma stiamo sognando? non vi rendete conto che anche
Berlusconi è un prodotto di questa deriva? Se avesse
avuto l’intelligenza di architettare tutta la manovra, avrebbe anche capito dove fermarsi ed i suoi amici avrebbero capito prima quanto sia dificile trasformare in
uno statista un pur bravissimo venditore porta a porta.
Fini, quindici anni fà, non era a questo livello, ci è giun
to dopo un percorso lungo e faticoso.
5 Maurizio Meloni
19 Giugno 2009 - 18:12
In primo luogo rispondo alle osservazioni proposte da Massimo Marini.
Molto probabilmente, il giro di ninfette del potere che oggi sta trascinando il premier lungo la sua personalissima road to perdition è sempre esistito: il bubbone è esploso quando, nel suo delirio di onnipotenza, il Presidente ha provato a istituzionalizzare questo status quo, proiettando le gioie delle sue serate in Costa Smeralda all’interno dei ministeri e delle aule parlamentari. A quel punto, anche a causa delle dichiarazioni di Veronica Lario e di qualche infelice uscita dello stesso Cavaliere (ricordate le tante versioni proposte circa la natura dei rapporti intrattenuti con Elio Letizia?), il gioco è divenuto incontrollabile persino per lui.
Inoltre, mi sia concessa una considerazione al vetriolo: nel corso di questa lunghissima tornata elettorale, su questo come su altri blog sono stati pubblicati numerosi articoli di persone che giustificavano la loro adesione a partiti collegati alla coalizione di centro-destra facendo riferimento al valore della democrazia, dell’onesta intellettuale, dell’etica pubblica.
Ora, con la massima serenità, chiedo a queste persone: è questa l’etica pubblica che avevate in mente? Veline di Stato che cantano a squarciagola canzoni napoletane sulle ginocchia di un sultano in età da pensione? E soprattutto: riuscite a non arrossire quando prendete consapevolezza di essere parte integrante di un regime che sta trasformando l’Italia in una sorta di Gomorra del XXI secolo?
Lascia un commento