Draghi: che jella, addio sogni di gloria!

20 Luglio 2022
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Amsicora

Ohibo’ anche Draghi  talvolta dice la verita’. E ora l’ha detta. Tutti lo hanno acclamato come salvatore della patria e anche oltre, ma di lui non ne frega  nulla a nessuno. Passi una volta! Ora il giochino si ripete, appelli, proclami dalla patria e dal mondo, ma ognuno pensa a se stesso. Il mandato originario e’ andato in frantumi. Anzi non e’ mai nato. Tutti sono l’un contro l’altro armati. Dov’e’ il patto? Boh! Chi lo acchiappa lo dica. Destra e centrosinistra sono divisi, fuori e dentro. Una babilonia! Draghi ci aveva creduto, e ora, giustamente se volete, e’ incavolato, ne ha preso atto, prima almeno  lo lasciavano fare, ora no  perche’ si pensa alle urne. Gli è crollato il mondo intorno. Lui non sa che pesci prendere e, che male c’è?, tenta di scappare, ma e’ prigioniero del suo mito. E’ il migliore. Quindi  non puo’ fallire, deve restare. Per far che? Per fingere di governare mentre quelli del patto se le danno  di santa ragione per un pugno di voti.
Sara’ che io ho simpatia per lui, ma l’unico serio e’ Conte. Per questo i media lo linciano. Ha detto in cosa consiste il suo dissenso e ha fatto delle proposte. Se Draghi non e’ d’accordo, ognuno per la sua strada, senza drammi.  Non e’ un caso che oggi nella soluzione della crisi Conte e’ poco rilevante. Non ha determinato la sfiducia, per la semplice ragìone che il governo non l’ha mai persa. Insomma, cio’ che Draghi ha chiesto era impossibile ottenere: una fiducia che gia’ ha e ha sempre avuto con una maggioranza. Se Draghi voleva altro, del tipo “non parlate, non disturbate il manovratore“, la risposta è nel vento, e’ nei fatti, e’ gia’ stata data prima che al senato. Tutti parlano e il coro e’ stonato, scordato. Chi tira di qua, chi di là. Chi vuole questo, chi il contrario. Draghi dunque doveva decidere: rimanere prigioniero di un falso mito e prendersi la croce per gli altri oppure tornarsene a casa. Ammetto e’ stato di parola. Lui, il Migliore, non poteva abbassarsi ad essere uno qualunque. Poverino, pensava di passare alla storia, il Colle e chissà cos’altro, ora vede il buio, plana tristemente e rovinocìsamente sotto i colpi dei suoi piu’ sguaiati (e falsi) sostenitori. Qualsiasi cosa decida, addio sogni di gloria! Questa uscita di scena alla Monti, proprio non se l’aspettava. Chi l’abrebbe detto! Dev’essere dura, non vi pare? Dura, dura, dura, ma mai  - s’intende - quanto per il popolo italiano.

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