Bene l’assemblea a Cagliari del Comitato No Armi - trattativa subito

1 Luglio 2022
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Red

Sala piena, pubblico attento e partecipe, è andata bene la pima riunione di lancio della campagna contro l’invio di armi all’Ucraina, la corsa al riarmo e per una trattativa subito.
Andrea Pubusa ha introdotto l’incontro dicendo che il Comitato non si sovrappone alle associazioni che già lavorano e sono mobilitate in Sardegna contro la guerra, ma si propone solo di estendere ad ogni angolo dell’isola questa battaglia come fu nel 2016 nel referendum contro la revisione costituzionale di Renzi.
Un attacco poi alla regione sarda che non ha detto alcunché sulla esercitazione Nato dei mesi scorsi in Sardegna, nonostante il suo intento aggressivo in un contesto internazionale pericoloso.
Ha poi dato la parola al relatore Angelo D’Orsi, allievo di Norberto Bobbio, e già Ordinario di Storia del pensiero politico all’Università di Torino, che ha tracciato un puntuale quadro storico della vicenda per mettere in luce come in Ucraina si stia combattendo oggi per la difesa dell’egemonia mondiale degli Usa, ormai insidiata dalla Cina e da altri protagonisti della scena mondiale, che danno vita al un multipolarismo, non assoggettabile dagli States e dai suoi alleati. La battaglia è con tante armi, quelle vere e quelle della propaganza. Il tema della comunicazione è centrale ed senza esclusione di colpi. Anche quella portata avanti dalla Russia dallo scoppio della guerra in Ucraina: “Quella sulla TV russa è indubbiamente propaganda, propaganda rivolta all’interno per galvanizzare la nazione, questo è normalissimo e sempre accaduto. Ma allo stesso tempo è un avvertimento all’Occidente, cioè non sottovalutate la nostra capacità di colpire. È un doppio messaggio, interno ed esterno. Il gradimento a Putin è andato crescendo dal 24 febbraio in avanti, siamo oltre l’80% e non è solo propaganda. C’è effettivamente uno stringersi intorno al capo, è indubbio. Noi dobbiamo uscire da questa logica dei buoni e dei cattivi, dobbiamo abbandonare l’idea che tutto il male sta di là per così dire. È un modo studiato dagli psicoanalisti, quando noi vogliamo salvare noi stessi pensiamo che il male non ci appartenga, ma dobbiamo renderci conto che è anche dentro di noi, siamo intrisi anche noi di male. Dobbiamo - osserva D’Orsi - anche fare uno sforzo di metterci nei panni dell’avversario, come diceva Antonio Gramsci, per capire il suo punto di vista”.
Il relatore, nel dire la sua opinione sulla guerra in Ucraina, ha criticato la cecità della politica e degli opinionisti. “Nell’estate 1914 nessuno pensava che sarebbe scoppiato un conflitto mondiale dopo l’attentato di Sarajevo, ma tutti alzarono l’asticella e ci finirono dentro. È un rischio che si sta ripetendo anche adesso, che siamo sull’orlo del baratro. Le utime riinioni della Nato e dell’Ue decidono di dividere il mondo in due blocchi e di riaprire una guerra fredda più aspra perfino di quella degli anni ‘50 con una corsa al riarmo, mai vista prima. E questa corsa assomiglia molto a quella del 1914. Senza accorgercene stiamo scivolando su un terzo conflitto mondiale.
Lo storico, inoltre, ha commentato l’atteggiamento dei politici nei confronti di Vladimir Putin: “Smettere di dire che è colpa sua sarebbe un passo avanti. Se i nostri politici lo insultano di continuo e poi vanno a chiedergli di trattare, sicuramente la situazione non migliorerà Non puoi negoziare col nemico, se lo tratti come fosse un delinquente. Il nostro Ministro degli Esteri lo ha definito un “pendaglio da forca”. Bisogna cambiare atteggiamento”.
Ma la soluzione negoziata è l’unica possibile e sensata se non si vuole il peggio. Oggi la prosecuzione della guerra e l’invio di armi non fa che accentuare il macello e la devastazione in Ucraina. Di qui la proposta di uno sciopero generale del mondo del lavoro ad iniziativa delle CGIL contro la guerra e per la trattativa subito. Bisogna incalzare e battere il governo Draghi che  e’ fra i più bellicisti oggi, mentre ieri con i ministri DC l’Italia mantenva una sua pur piccola autonomia.
Sono seguiti molti interessanti interventi e si è concluso con l’impegno di estendere in autunno la mobilitazione in tutta l’isola.
Ieri una analoga iniziativa  del Comitato, coordinato da Carla Cossu, con D’Orsi, si è svolta ad Oristano con l’intervento del segretario provinciale della CGIL e una buona partecipazione.
Insomma la partenza jn Sardegna del Comitato No Armi - Trattativa subito è promettente.

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