Il Comitato sardo contro le armi avvia la sua battaglia per la pace

15 Giugno 2022
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Red

Parte anche in Sardegna, sul modello di simili organismi spontanei, il “Comitato No Armi - trattativa subito”. Ha raccolto molte adessioni, ma non quelle che si esauriscono in un effimero clic alla tastiera. Si tratta di adesioni di compagni e compagne, di cittadini e cottadine che nei territpri sono da sempre impegnate nella battaglia democratica. Le adesioni sono individuali, ma i singoli aderenti si portano appresso  gruppi di militanti, intere associazioni che animano il dibattuto pubblico di parte antifascista per lo sviluppo dell’indirizzo costituzionale in Sardegna.
Il Comitato, in breve tempo così strutturato sul modello di quello per il NO alla schiforma Renzi, terra’ la conferenza stampa di presentazione mercoledi’ 22 alle ore 11 presso l’Ordine della stampa sarda in via Barone Rossi 29 - Cagliari.
Ci sarà poi un’Assemblea pubblica con Angelo D’Orsi il 30 alle ore 17,30 presso la Societa’ degli operai in via XX settembre. Non a caso D’Orsi, studioso di Gramsci, allievo di Bobbio, oggi impegnato nella battaglia contro la criminalizzazione del dissenso sulla politica del governo Draghi sulla guerra e non solo.
Frattanto si avviano le iniziative pubbliche nei territori. Per il 29 e’ in preparazione un’assemblea pubblica a Oristano con A. D’orsi. A Nuoro si terra’ un incontro il 7 luglio, ripercorrendo le battaglie democratiche dall’eccidio di Reggio Emilia fino all’impegno contro la guerra. Il filo conduttore sarà costituito dall’ispirazione antimilitarista e pacifista del Movimento operaio, trasfuso nella Resistenza e di lì passato nella Costtuzione, in quell’art, 11 che ripudia la guerra  e ammette, anzi considera sacro dovere del cittadino italiano difendere la patria italiana. Ma non contempla in alcun modo l’invio di armi, forme di cobelligeranza o azioni in riferimento alle guerre che costellano il pianeta, che non siano volte alla pace, tramite l’opera di organismi internazionali a ciò preposti, principalmente l’ONU.

Altre iniziative sono in preparazione in Trexenta, Medio Campidano e Sulcis- Iglesiente.
Per il buon esito della nostra campagna occorre l’impegno di tutti, quindi bisogna fare uno sforzo di partecipazione. Dobbiamo essere numerosi per far cambiare rotta al governo.
Fra l’altro, la politica occidentale mostra molte crepe. Biden sembra rimproverare  Zelensky di non sverlo ascoltato prima del 24 sulle intenzioni russe di attaccare. E se lo avesse ascoltato, avrebbe forse trattato? E quali affidamenti sono stati dati all’Ucraina? Zelensky. Si aspettava di piu’? Quasi un intervento diretto sotto le sembianze di un’azione esclusivamente ucraina? Fatto sta che i russi avanzano, gli ucraini hanno grosse perdite e molte citta’ distrutte. Si trattera’ in condizioni deteriori rispetto a quanto si sarebbe fatto a bocce ferme? Sembra al momento di sì.
E poi c’e’ la guerra economica cbe l’Europa e l”occidente sta perdendo con sanzioni che mettono in ginocchio anzitutto se stessi, con una crisi senza precedenti negli ultimi decenni. Son sempre possibili i crolli, ma finora la Russia sembra reagire all’ostilità occidentale con quello spirito disposto al sacrificio, che le ha consentito finora di respingere tutti gli attacchi esterni fino all’ultimo terrificante di Hitler. Molti in occidente mostrano di non capire la vera posta in gioco.
L’unico che ci ha capito qualcosa e’ Francesco, che non  a caso puo’ proporsi come mediatore per la pace. Che Iddio lo voglia!

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