A.P.
Mario Draghi? Con tutto il rispetto che c’entra Draghi? Costituzione alla mano, donde è sortito questo nome? Dai media certo, da ambienti economico-finanziari-politici che hanno sempre visto i musi gialli come fumo negli occhi, come una anomalia da espungere al più presto dal panorama istituzionale italiano, ma il nome di Draghi non è certo emerso dalla dialiettica parlamentare. Nasce dalla testa di Giove, una forzatura di Mattarella, come fu la convocazione di Cottarelli, come fu, da parte di Napolitano, la presentazione di Monti come deus ex machina, salvatore della patria. Un ingresso trionfale per la forzatura diell’allora presidente della Repubblica, finita poi miseramente. Ora il copione viene ripetuto: «Avverto il dovere - dice in un appello Mattarella - di rivolgere alle forze politiche un appello per un governo di alto profilo per far fronte con tempestività alle gravi emergenze in corso». Ma l’alto profilo chi lo ha stabilito? Fra l’altro, Conte gode di un altissimo consenso popolare. Preoccupante anche il riferimento del Colle al fatto che il nuovo esecutivo “non debba identificarsi con alcuna formula politica». Ergo le elzioni sono state nulla più che un sondaggio? Inquietante, non solo per l’oggi, ma per il precedente che crea.
Fino a ierii, a quanto si sa, le maggiori forze parlamentari si erano attestate sul nome di Conte, il presidente della Repubblica, senza forzare la Carta, avrebbe dovuto rinviare Conte alle Camere, pronto a scioglerle, in caso d’insucesso, e salva una nuova e diversa indicazione proveniente dalla forze parlamentari. Il governo del Presidente nella nostra Costituzione non è contemplato. Cosa succederà quando - come ha prennunciato - la maggiore forza parlamentare, il M5S, dirà no a Draghi e chiederà un governo politico? Mattarella potrà prescinderne? Potrà insistere su Draghi o dovrà prenderne atto? Sommessamente, crediamo che avrebbe dovuto prendere atto già ieri, prima di convocare Draghi.
La crisi anziché avviarsi a soluzione si attorciglia e non promette nulla di buono. E crea un precedente (il secondo dopo Monti) non rassicurante.
5 commenti
1 Giorgio
3 Febbraio 2021 - 07:58
Curioso paese l’Italia, dove dall’oggi al domani il capo dello stato passa da garante della Costituzione e riferimento dell’unità nazionale a pericoloso sovversivo e attentatore dei principi di base della repubblica. Ci manca solo che i 5S chiedano impeachment del capo dello stato così il caos sarà totale
2 Aladin
3 Febbraio 2021 - 09:25
Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=118245
3 Tonino Dessì
3 Febbraio 2021 - 09:49
Se è un fatto che abbiamo assistito al suicidio delle forze politiche della ex maggioranza fra Centrosinistra e M5S, retrodatabile forse a già prima del colpo di mano di Renzi -che quindi sarebbe stato più che altro un colpo di grazia- una democrazia commissariata, sia pure dal Capo dello Stato, resta una situazione problematica.
Personalmente non mi sento di prescindere da questi aspetti.
Qualcuno l’opposizione democratica, in Parlamento, la deve fare, sia per non consegnare l’intero campo dell’opposizione a Giorgia Meloni, sia perché non sappiamo, dopo un’esperienza di coalizione con Forza Italia e forse con la Lega, quali saranno la fisionomia e la sorte del PD e del csx alle prossime elezioni.
E auspico che il M5S -che pure non ho mai votato- scelga responsabilmente questa collocazione, non votando la fiducia a un Governo di emergenza e svolgendo la funzione di opposizione parlamentare democratica con maturità e senza demagogia.
4 Gianni Pisanu
3 Febbraio 2021 - 12:56
Quando ho appreso dalla voce di Roberto Fico l’esito dell’esplorazione ho pensato: adesso il presidente Mattarella dovrebbe buttare la palla addosso al centrodestra incaricando come esploratrice la senatrice Casellati. Avremmo visto il fallimento per mancanza di numeri. Oppure. I gruppi renziani, e quelli travestiti da PD avrebbero resistito al richiamo del piatto? E poi, l’incarico avrebbe avuto il pregio della correttezza oltre che fornire una occasione di chiarire anche al cittadino elettore oltre che agli addetti ai lavori cosa frulla in testa a molti parlamentari al di la delle etichette, ultimo ma non ultimo il caro Matteo alla controprova dei fatti.
Dopo pochi minuti la notizia della convocazione di Draghi. Mattarella stavolta ha deciso in modo se non sbagliato almeno precipitoso, cosa che autorizza il centro destra a sentirsi discriminato mentre in verità la mossa lo mette al riparo da qualsiasi responsabilità, e Renzi esulta fra le macerie. Dal film manca la parte del centro destra (tre giorni di esplorazione, cosa costava) con la gentile partecipazione di Renzi e dintorni. Ma forse Matteo per questa volta di casini ne ha fatti abbastanza e all’occorrenza potrà ancora rendersi utile. A chi?
5 aldo Lobina
3 Febbraio 2021 - 20:43
Mi permetta, Professore. E dove è scritto nella Costituzione che il Presidente della Repubblica non può dare l’incarico di Presidente del Consiglio a chi non riveste ruoli di rappresentanza? Lo stesso Conte si trovava nella stessa condizione. Con la differenza che era indicato da Grillo! Le valutazioni del Capo dello Stato- evidentemente influenzate dai colloqui riservati con le forze politiche - e le sue prerogative permettono scelte di questo tipo, che poi traggono la loro perfetta legittimazione dalla eventuale maggioranza parlamentare. Se Draghi riceverà la fiducia nei due rami del Parlamento sarà a buon diritto Capo del Governo. Se facciamo poi riferimento a come vengono eletti i nostri parlamentari viene davvero in salita considerare la loro scelta come scaturita da una vera e propria legittimazione popolare. Sono i partiti che indicando nelle liste l’ordine delle candidature alla fine decidono chi deve avere maggiori probabilità di essere eletto e chi no. Almeno nelle elezioni della Camera. Certo le elezioni sono importanti perché la democrazia se ne nutre. Ma le leggi elettorali non sempre la garantiscono al meglio. Ad ogni buon conto, Costituzione alla mano, Draghi ci azzecca!
Risposta.
Conte era espressione non di Grillo, ma della forza maggioritaria in parlamento. Draghi nasce dalla testa di Giove. Precedente preoccupante ora usato per nominare una persona a lei gradita, ma domani chissa’…
Il presidente deve avere a riferimento il parlamento non solo ex post, ma anche e sopratutto ex ante. Da questo punto di vista la nomina di Draghi e’ un forzatura, fra l’altro, in contrasto con l’indirizzo emerso dalle ultime elezioni politiche.
La soluzione piu’ lineare e’ il rinvio di Conte alle Camere e/o nuove elezioni.
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