Distruttori? Costruttori? O distruttori/costruttori della stessa cosa?

18 Gennaio 2021
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Amsicora

In politica, ma non solo, cari miei, si è sempre distinta la pars destruens dalla pars costruens. Il buon politico è quello che distrugge il vecchio e ha già in testa il nuovo da costruire. Lenin, ad esempio, aveva ben chiaro cosa doveva abbattere, il regime autocratico zarista, e cosa voleva costruire, la società socialista, una repubblica dei lavoratori. Non a caso Gramsci chiama la sua rivista “Ordine nuovo“, volendo così indicare direttamente la pars costruens, sul presupposto della distruzione della società esistente, fondata sullo sfruttamento e sulla diseguaglianza.
Ora, amici e compagni, se ci pensate bene, abbiamo davanti ai nostri occhi una luminosa figura di distruttore/costruttore. Prima demolisce la maggioranza, toglie l’appoggio al governo, ritira le ministre, poi però non vuol apparire solo scassatore e si affretta a dire di non voler far cadere il governo, anzi d’essere pronto a puntellarlo. La specialità di questo distruttore/costruttore veramente straordinaria è che il nostro distrugge e costruisce la stessa cosa, lo stesso governo.
Che ne dite, amici, in tutto questo ha inciso il vaffa unanime e convinto levatosi da ogni angolo dell’Italia democratica? Più convincente di ogni altro discorso è stata l’impietosa lettura dei sondaggi, che stanno per far scomparire dal radar IV, ormai attestata all’1%? O ha spaventato il trombettiere il fuggi fuggi generale dal suo stesso partito? Una cosa è certa: alla truppa, che il loro capo venga esibito come fenomeno da baraccone in ogni talk show, poco importa, loro non hanno da soddisfare l’ego, la vanità personale, ma, più prosaicamente, solo di mantenere il seggio e possibilmente confermarlo alle prossime elezioni.
Poi ci sono gli sbandati, hanno lasciato le liste (pensate al M5S) che generosamente li hanno eletti per tenersi tutto il malloppo, senza lasciar nulla al partito o movimento, ed ora si trovano nella terrifficante situazione di perder tutto dall’oggi al domani. Pars costruens, dunque, ora è tempo di costruire. Un nuovo progetto? Ma quandomai? Un consolidamento della maggiornza? Ma siete matti? Un sostegno convinto a Conte? Che bestemmia! Franza o Spagna purché se magna! Unicamente, solo e soltanto la ferma volontà di sfangarla fino alla scadenza della legislatura, costi quel che costi. Del resto la faccia costoro l’hanno già persa, ammesso che ne abbiano avuto una, al momento del cambio di casacca.
Che spettacolo! Tutti contro Renzi, ma, in fondo, tutti d’accordo con lui: distruttori e costruttori insieme del nulla. Urge mantenere il seggio! Il governo è salvo, l’irresponsabilità di molti, a ben vedere, è la base della loro attuale responsabilità. La loro mancanza di etica è la base del loro odierno rigore. Conte questo lo sa, e - come potete vedere - è sereno. Nessuno vuol tornare a casa e rimanere col portamonete vuoto. Il Governo è salvo!

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