A.P.
Sarà la più incomprensibile di sempre ma la crisi di governo è realtà. La sanzione? Le dimissioni delle ministre di Italia Viva e Matteo Renzi che non giudica sufficienti le aperture di questi giorni. Che cosa succede ora non si sa, si naviga a vista, senza bussola e le soluzioni possibili sono varie. Ora bisogna vedere come si muove Conte e sopratutto dove spingerà Mattarella.
Da tempo Matteo Renzi mostrava insofferenza verso Conte e minacciava di ritirare le ministre Bonetti e Bellanova. Sul Recovery Plan Italia Viva accusava Conte di dirigismo e unilateralismo e dichiarava di non condividere la ripartizione dei fondi del NextGenUE. Poca collegialità, decisionismo di Conte e Gualtieri ed eccessivo peso della loro cerchia, questa la critica di metodo. Nel merito il dissenso si incentrava peincipalmente sul MES per le spese sanitarie e le scelte strategiche sulle infrastrutture e l’attribuzione al commissario Arcuri di un eccessivo numero di incarichi importanti. Su queste questioni Conte ha aperto, ma evidentemente per Renzi non a sufficienza, il trombettiere ha ritenuto carente la discussione sull’indirizzo politico del governo. Questioni importanti, ma risolubili se il protagonista della vicenda non fosse stato un guastatore professionale e recidivo come Renzi. Conte, conoscendo la poca affidabilità di Renzi, non gli ha dato credito. Quindi niente accordo e nessuna crisi pilotata. Il presidente del Consiglio sembra pronto a recarsi in Parlamento per costringere Renzi al confronto allo scoperto, e confida in una truppa di “responsabili” per sostituire numericamente i renziani.
Questo è il punto a cui la storia è giunta. Ad horas vedremo il seguito. Certo è che questa è la crisi meno desiderata dalla gente che avverte un bisogno estremo di guida e di governo e che, tutto sommato, ha fatto molto affidamento su Conte, percepito, contrariamente alla narrazione di molti suoi avversari, come persona mite e aperta al dialogo.
Ora è probabile che anche in senato Conte riesca ad avere una maggioranza, ma Mattarella propende per un nuovo governo non fondato su maggioranze traballanti e accordi di stampo trasformista, punta su una maggioranza solida con un vero progetto di governo. Una chimera! Una situazione davvero magmatica e contraddittoria. E’ finita l’esperienza di Conte a Chigi? Questo è il problema. Chi vivrà, vedrà.
1 commento
1 Aladin
14 Gennaio 2021 - 09:52
Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=117578
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