Contagi a quota 10mila, aumento dei decessi. I medici: “Necessarie misure più restrittive”. E che ne è delle libertà?

17 Ottobre 2020
2 Commenti


Andrea Pubusa

Non voglio annoiarvi con un elenco di dati sul Covid19. Basta accendere la TV, sfogliare i giornali o leggere la sempre aggiornata Ansa. 10mila i nuovi contagi per il Covid in Italia nelle ultime 24 ore, secondo il bollettino del Ministero della Salute. I decessi. sono alti, come in altalena salgono oggi e scendono domani, ma la tendenza generale è alla risalita. Le strutture sanitarie, regione più regione ķmeno reggono con sempre maggiori scricchiolii.
In questo contesto che il governo intervenga con restrizioni viola o no le libertà? E intanto la libertà cos’è, è salire sopra un albero o è partecipazione (per ricordare Gaber)? Direi, l’una e l’altra. La seconda certo è più importante, ma se ti vietano di salire su un albero senza ragionevole motivo, non credo che la partecipazione se la passi meglio. La libertà si articola in infinite facoltà, ma in fondo è un unicum, se ne tagli pezzettini, non la stai lasciando piena ed integra.
Limitare l’accesso a ristoranti e locali dopo una certa ora, 22 o 24, è una limitazione della libertà? E vietare la calca nelle strade o piazze dopo le 21? E raccomandare prudenza nelle riunioni familiari o amicali in casa? Bene, credo che sia una limitazione, però del tipo “salire sopra un albero“. Insomma è una restrizione,  ma non comprime o viola libertà fondamentali. Intanto perché nel ristorante o nel locale puoi andare alle 20,30 in modo da lasciarlo prima delle 22; se fosse limite alla libertà, dovrebbe essere assoluto. Agli antifascisti non era consentito incontrarsi a fasce orarie, era vietato sempre, giorno e notte per ogni santo giorno dell’anno. Pensiamo al divieto di fumare in luoghi pubblici. E’ la restrizione di una facoltà? Sì, ma pian piano si è trasformata in un fatto di costume accettato da tutti, talvolta anche in modo eccessivo. Se un amico fuma a fine cena all’aperto nel ristorante sul mare, col vento giusto, non dà così tanto fastidio…anzi ci ricorda i bei tempi delle chiacchierate a fine cena in compagnia. Se questo Covid19 continua, dobbiamo non tanto sentirci limitati nelle libertà, quanto mutare costumi, modi di vita per rispetto di noi stessi e degli altri, come con la sogaretta.

C’è ovviamente un altro aspetto sul quale non si può transigere; è apparentemente solo procedurale, ma è ben di più, è sostanziale. Nella garanzie la procedura è sostanza. Occorre che le limitazioni della libertà di circolazione e soggiorno abbiano una specifica base nella legge ordinaria, ossia nel Parlamento. Questo richiede con estrema chiarezza l’art. 16 Cost. e a questo precetto non si può derogare neppure per il divieto apparentemente più elementare. E i limiti anche per ragioni di salute e incolumità pubblica devono essere sempre fondati sulla ragionevolezza, sul più rigoroso bilanciamento fra libertà dei cittadini e interesse pubblico, ossia la salute e la sicurezza sempre dei cittadini. In fondo, se ci pensate bene la salute è l’unico diritto espressamente qualificato dalla Carta come “fondamentale” (art. 32 Cost.) e nella gerarchia delle libertà sta prima ad esempio della libertà d’iniziativa economica (art. 41 Cost.), segno questo che sta prima anche della libertà di salire sopra un albero.
Capisco che per me, ratione aetatis, la libertà di salire sugli alberi o andare per locali dopo le 22 è teorica più che pratica. Quand’ero giovane poi non ho potuto prendere l’abitudine perché a Carbonia ci ritiravamo presto la sera, salvo per il cazzeggio estativo con qualche amico sulle panchine della piazza centrale. Comprendo che per i giovani di oggi è diverso, giustamente differente, ma se il dettato costituzionale fosse - come dovrebbe - essere rigorosamente rispettato anche per un giovane imprenditore rampante dovrebbero essere rigorosamente vietate e puntualmente perseguite pratiche aziendali che mettono in pericolo la salute e la sicurezza dei lavoratori. A ben vedere quella non è libertà d’impresa come non è violazione delle libertà introdurre motivate (sottolineo motivate su base scientifica) e ragionevoli (sottolineo: ragionevoli) limitazioni previste dalla legge ordinaria.
La materia è incandesceente, delicatissima e merita riflessione e discussione.

2 commenti

  • 1 Aladinpensiero
    17 Ottobre 2020 - 07:44

    Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=113997

  • 2 Tonino Dessì
    17 Ottobre 2020 - 12:18

    In fondo forse l’equivoco è estendere il valore assoluto delle libertà alle abitudini.
    La pandemia ci impone di correggere alcune abitudini, se non vogliamo che prima della legge arrivi il contagio a limitare gravemente ogni libertà.

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