Andrea Pubusa
C’è molta confusione in vista del voto. Molti sono gli indecisi, molti coloro che sono propensi all’astensione. Per avere uno stimolo al voto, per sapere come votare occorre sapere cosa serve oggi alla Sardegna, cosa è utile in linea generale. E da questa scelta di fondo che discende poi il ragionamento sul voto utile e possibile.
Muoviamo da un quesito: quale è la condizione politica dell’Isola? Ormai da qualche decennio esiste un duopolio centrodestra a guida FI e centrosinistra a guida PD, che governa l’isola alternativamente. In realtà si tratta di un’alternativa temporale, mentre sul piano politico siamo in presenza di un continuismo con lievi, quasi impercettibili, variazioni. Volete degli esempi? La legge elettorale truffa vigente è stata ideata e votata dal PD e da FI insieme cinque anni fa con l’intento di far fuori il M5S nelle elezioni del 2014. Di più per impedire l’accesso in Consiglio di tutte le forze minori non disponibili a genuflettersi dinanzi ai due partiti maggiori. Una legge mossa da un intento antidemocratico, irrispettoso degli elettori sardi. E così si è ottenuto il risultato fortemente antipopolare di mantenere fuori dall’Assemblea regionale forze che hanno avuto più di 45.000 (Pili) e 75.000 (Murgia) voti. Una vergogna! Lo stimolo all’astensione è stato fortissimo: la metà degli elettori sardi non si è neppure recata alle urne, non volendo votare le forze maggiori e i loro alleati e non ritenendo possibile l’accesso in Consiglio delle liste minori indipendenti dai grandi cartelli elettorali. Altro, esempio, la macelleria sociale. Il centrosinistra di Pigliaru non è stato da meno rispetto al centrodestra, entrambi abbagliati dal verbo liberista. La deforma sanitaria ne è la manifestazione più evidente; tocca duramente i territori fino a mettere in discussione in intere aree dell’isola il diritto alla salute e in taluni casi…alla vita. Non paia un eccesso, lo dicono i medici. La soppressione della chirurgia d’urgenza ad Ozieri per accorparla ad Alghero significa che gli abitanti del Logudoro che malauguratamente hanno necessità di un intervento chirurgico immediato devono percorrere talora anche oltre 100 km. di strade tortuose prima del ricovero, con rischio della vita. E i parenti? Cosa devono fare per visitare o assistere i propri cari ricoverati ad Alghero? Ognuno nei paesi guardi in casa propria e vedrà quali danni sta provocando e produrrà l’applicazione del verbo liberista alla sanità, con la chiusura di reparti, servizi in funzione dell’accentramento. E il governo locale? Ucciso. La grande idea democratica della sinistra che vedeva nei comuni e nelle province uno snodo fondamentale dell’amministrazione locale e regionale ridotto al nulla. Le province commissariate, follemente accorpate. Sapete che per prendere taluni prodotti per la campagna antinsetti quelli di Seui, inseriti nella provincia inventata del Sud Sardegna con capoluogo Carbonia, devono recarsi nel deposito provinciale di S. Giovanni Suergiu! Da ricovero in manicomio! Con l’indebolimento delle autonomie locali la burocrazia regionale è stata rinforzata ed ormai costituisce il freno più importante per ogni intrapresa di individui e imprese. Il rapporto con lo Stato è stato di supina subordinazione. Pigliaru e il PD & soci sono arrivati a sostenere la schiforma costituzionale Renzi, che addirittura comprimeva l’autonomia delle regioni e impediva ai sardi perfino di avere senatori, tanto era mal congegnata. La corruzione poi accomuna FI e PD, con un alto numero dei loro consiglieri a processo per avere abusato dei fondi ai gruppi, non paghi delle loro alte indennità. Solinas e Zedda ora in apparente competizione alle comunali di Cagliari erano alleati!
Questa cogestione dev’essere sculata. La situazione richiede una svolta. Un colpo di scopa che elimini consorterie politiche e i loro satrapi, comitati d’affari piccoli e grandi, la politica antipopolare tarata su una oligarchia ormai chiusa e autoreferenziale.
Ora se ciò che occorre è un deciso colpo di scopa di questa forza e portata, è chiaro che non è pertinente allo scopo votare il centrodestra, ma neanche il centrosinistra. Il PD si è reso conto della sua impresentabilità a utilizza Zedda per realizzare un grande camuffo, una fuga dalle proprie responsabilità. Anziché presentare con onestà un rendiconto del loro governo, si nascondono, fingono una inesistente e impossibile discontuinuità con la Giunta Pigliaru e lasciano credere d’essere l’alternativa …a se stessi! Un imbroglio! Hanno reso inservibile la parola “sinistra” tanto l’hanno infangata! Ora lavorano a rendere inutilizzabile anche la parola “progressista”.
In questa situazione fortemente deteriorata anche sul piano democratico, c’è un’alternativa ideale e morale col voto a Sinistra sarda, che leva la bandiera dell’uguaglianza e del lavoro. C’è un’alternativa con più probabilità di ingresso in Consiglio con Autodeterminatzione che ha svolto un’azione coerente di critica al centrosinistra e al centrodestra. Non sono però in grado di dare il colpo di scopa che serve. La ramazzata può darla solo il M5S, che rimane l’unica vera forza alternativa al centrodestra e al centrosinistra nell’Isola. Solo Iddio sa quanto la Sardegna ha necessità di mettere in condizione di non poter nuocere quanti (oggi rappresentati da Solinas e Zedda) in questi anni l’hanno messa in ginocchio sul piano economico, civile e morale.
3 commenti
1 Aladin
21 Febbraio 2019 - 09:12
Anche su Aladinews: http://www.aladinpensiero.it/?p=93668
2 aldo lobina
21 Febbraio 2019 - 11:52
Ma, Professore!!! Aspettiamo Desogus?
De-so-gus?
Purtroppo, senza scomodare il Creatore, sappiamo anche noi - e molto bene - che la Sardegna è in ginocchio da molti anni, ma che le colpe non sono attribuibili solo al centrodestra e al centrosinistra. Anche a loro certo. Ciascuno di noi è responsabile di una quota parte del degrado. A partire dalle scelte compiute nelle piccole nostre realtà locali, dove ai cittadini vengono periodicamente proposti da gruppi di potere ( di destra, sinistra, di centro, di sù, di giù ) amministratori improbabili. Finché non vi sarà una crescita culturale complessiva, legata alla consapevolezza democratica e alla cittadinanza attiva, non sarà sconfitta la passiva connivenza che tanti mali procura. Desogus nella migliore delle ipotesi potrebbe svolgere una funzione placebo (pro Casaleggio non pro Sardegna). Basta con i re travicelli piattoformi. La loro contradditoria inconsistenza politica non solleverebbe di un millimetro il livello di civiltà e moralità, tanto meno l’economia dell”Isola. Occorrono correzioni di rotta formidabili, nell’organizzazione amministrativa, nei trasporti, nella politica sanitaria, in quella del lavoro, nelle Università. La soluzione dei nostri problemi non sta dentro uno schieramento piuttosto che in un altro. Essa passa per un esame obiettivo della realtà sociale, della nostra storia e nella messa in cantiere di un progetto di riforma intelligente dei vari settori di cui si deve occupare la politica. Serve mandare in Consiglio regionale gente preparata, di buona volontà e di comprovata esperienza sociale. Il resto viene di conseguenza. Ma abbia pazienza! De-so-gus…. lasciamo perdere!
Risposta
Per me il colpo di scopa quando le incrostazioni sono tante è un bene in sé, prescinde anche dalle persone, è una precondizione per tutto l’altro. Qui c’è bisogno di questo, oggi. Continuare col bipolarismo pregresso significa neanche tentare di gettare un sasso nello stagno melmoso.
3 Roberto Murgia
23 Febbraio 2019 - 19:35
La politica non e’ come le pulizie di primavera: i colpi di scopa indiscriminati non si limitano a rimuovere le incrostazioni, ma lasciano vuoti che spesso vengono occupati da capitani di ventura, soprattutto quando intorno tutti sono intenti a pensare alla propria sopravvivenza.
Risposta
Ma qui il colpo di scopa non e’ infiscriminato. E’ ben mirato.
Lascia un commento