7 Luglio 2014
Francesco Cocco
(F. Del Casino - Murale per Lussu e Gramsci ad Armungia)
Qualcuno, leggendo un mio recente intervento, mi ha chiesto se sono diventato “sovranista”. Ebbene confesso la mia difficoltà a dare una risposta. Questo per mia ignoranza: non ho ben capito che significato debba essere dato ad un tale termine. Vedo che circola nel dibattito politico ed a qualificarsi tali sono spesso persone degne di stima ed animate da alte idealità. Ma alla mia domanda se intendono riferirsi ad una sovranità di stampo ottocentesco, cioè alla riesumazione di una categoria storico-giuridica che due secoli or sono presiedette alla costruzione degli stati nazionali, non mi vengono date risposte chiare, univoche ed inequivocabili.
Mi viene il dubbio che alla fine siamo in presenza di un “termine-slogan” che vuole evocare sensazioni più che categorie storico-giuridiche ben definite. Quasi una forma d’indipendentismo dichiarato a metà.
Non ho invece alcuna difficoltà a dichiararmi federalista in senso gramsciano e lussiano. Un federalismo unitario che mette in discussione il modello di stato dato dai moderati alla costruzione dello stato italiano.
Né Gramsci né Lussu si posero orizzonti indipendentisti par la Sardegna. Al contrario affermarono la necessità di rafforzare il vincolo unitario superando il modello centralista che in qualche modo aveva soffocato le energie vitali delle variegate realtà regionali pre-esistenti al processo unitario e costituite in struttura statuale.
Riscoprire e rivitalizzare tali energie è uno degli obiettivi che possiamo scoprire nella lettura dei “quaderni dal carcere” di Gramsci. Naturalmente è necessario calarci nella necessità di un grande sforzo e capire che il processo risorgimentale non si è chiuso 150 anni or sono ma va rivissuto con la tensione ideale di chi comprende la necessià di una grande rvoluzione “ culturale e morale”
Quante falsità sono state spacciate per accreditare gli interessi dei Savoia prima ancora degli interessi del quelli del popolo italiano (meglio dei popoli italiani )? Liberare la coscienza comune da tali falsità dovrebbe essere uno dei primi obiettivi per fondare le basi di uno stato federalista e nel contempo unitario. Un processo di liberazione su cui “sovranisti” e federalisti (unitari e non ) dovrebbero meditare.
Visto che sono in fase di confessioni voglio farne un’ ultima: abbiamo una classe politica degna e capace di guidare uno struttura stauale? Pensando a certi personaggi degli ultimi lustri penso che sarebbe una vera iattura.
1 commento
1 Aladin
14 Agosto 2018 - 08:24
Anche su Aladinews: http://www.aladinpensiero.it/?p=85892
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