Amsicora
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Che noia! Ad ogni sconfitta della sedicente sinistra seguono pagine e pagine di riflessioni e di dibattiti. Is callonis! Per far che? Per lavarsi la coscienza, senza alcuna finalità pratica. A tutto questo fiume d’inchiostro non segue una mazza. Parole, parole, parole! Ed allora, sapete cosa faccio io? Non li leggo. O meglio leggo i titoli e i sottotitoli (come per il saggio domenicale di Scalfari) e so già dove si va a parare. Dove? Da nessuna parte. Leggete in questi giorni il Manifesto e vedrete quanta assennata saggezza sinistrorsa profonde. Aria fritta!
E, mentre si sviluppano queste infinite esercitazioni di bella scrittura, nel mondo dei vivi cosa accade? Accade che qualcuno non di destra nè di sinistra fa qualcosa che piace agli elettori di fascia bassa, idest i ceti popolari. D’accordo coi sindacati è stato abolito il potere di nomina dei presidi, uno dei pilastri della “buona scuola”. Fico rivede i vitalizi. Di Maio convoca i rappresentanti dei giovani distributori di cibo e avvia una contrattazione con le controparti per dar loro sicurezze e garanzie. Poi dichiara guerra al precariato col decreto “dignità”. “Dignità”, non vi ricorda nulla? A me sì, un ricordo felice, lo Statuto dei lavoratori, la cui legge è intitolata “Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale nei luoghi di lavoro“. Obiettivi parziali, certo, non una rivoluzione, non la transizione al socialismo, ma in che direzione vanno? Bah, compagni e compagne, ex combattenti e reduci di mille battaglie!, Monti, Letta jr., Renzi e Gentiloni, hanno sempre promesso ai lavoratori e ai poveri, “sudore e sangue“, non vi pare che promettere misure per la dignità del lavoro, aiuti per i più poveri col reddito di cittadinanza, o la redistribuzione della ricchezza anche con la revisione dei vitalizi e delle pensioni d’oro, sia una musica dolce per chi ha militato nella sinistra? E per gli interessati? Pensate che siano affascinati più da queste misure che dai tanti infiniti articoloni dei maitres à penser della sinistra?
E sui migranti? Governo dell’odio, fascista e chi più ne ha più ne metta. Ma perché il governo ha aumentato la sua popolarità? Perché gli italiani sono imbecilli o perché valutano i risultati? Dicono i compagni della solidarietà: i migranti continueranno ad arrivare, aumenteranno di numero, non bisogna distinguere fra migranti politici e quelli economici. Tutto giusto. Lo diciamo in coro. Ma, di grazia, tutta questa umanità dolente dove può essere sistemata? Nei porti di prima accoglienza? A Malta, in Italia o in Grecia? O è più sensato spalmarli in tutta l’Europa? E allora Conte, che ha toni e modi garbati, da signore, quando dice, con semplicità, che “chi mette piede in Italia, entra in Europa”, parla bene o male? E’ per l’odio e i respingimenti o è per l’apertura di tutti a tutti?
Ora, cari ex combattenti e reduci, potete versare un fiume d’inchiostro, ma non convincerete nessuna persona di buon senso che questa di Conte non sia la strada giusta. E, badate, non solo per noi con la pancia piena, ma anzitutto per loro, per i nostri fratelli neri, privi di ogni cosa. La prima accoglienza, se non è seguita, da un percorso serio di inserimento, produce sbandati, nuovi schiavi o mendicanti, o, peggio, manovalanza per la criminalità organizzata. E’ un esito desiderabile questo? E’ di sinistra? O irrobustisce le destre? E allora? Allora, compostezza! Toni moderati! Cervello! Prendiamo atto che la sinistra è stata ammazzata per l’ingordigia dei dirigenti, non è più componente rilevante della politica nazionale, sforziamoci di trovare ragioni d’impegno sulle questioni dei lavoratori, dei disoccupati e dei ceti disagiati. Senza inutili intellettualismi, senza puzze sotto il naso, senza il benaltrismo. Accontentiamoci di agire negli interstizi di una politica che presenta tante ombre, ma anche qualche positività. Stiamo in campo a fianco di chi va nella direzione giusta o meno sbagliata, senza pregiudizi. Con queste battaglie, intanto orientiamo i pentastellati (32% degli elettori) verso esiti democratici, e, perché no?, può anche, nel tempo, rinascere una sinistra. Come l’Araba fenice, risorgerà, questo è certo. Ma, ahinoi!, non è roba per la mia generazione. Noi, privati di un’organizzazione di sinistra da chi oggi dice di volerla ricostruire, dobbiamo acconciarci a muoverci in un terreno confuso e ambiguo. Ma lo facciamo da anni con comitati, con piccoli gruppi, almeno da quando esiste il PD. Lo abbiamo fatto al referendum, lo facciamo in tante altre battaglie. Non abbiamo il Partito, ma un riferimento saldo sì: la Costituzione, antifascista. E non è poco.
2 commenti
1 Aladin
30 Giugno 2018 - 08:02
Anche su Aladinews: http://www.aladinpensiero.it/?p=83646
2 Tonino Dessì
1 Luglio 2018 - 09:08
Caro Andrea, non funziona, non può funzionare così. Il vertice di Bruxelles è miseramente fallito, pur marcando un netto arretramento. Le proposte italiane basate sulla realizzazione di hotspot in Nordafrica sono state respinte dal governo libico riconosciuto dalla UE, dal governo del Marocco e da quello del Niger controllato dai francesi. Macron ha rilanciato in polemica con Conte subito dopo il vertice la proposta di hotspot nei Paesi europei di primo sbarco. La formula dell’”accoglienza volontaria” è una contraddizione con lo stesso Rrgolamento di Dublino che prevede le quote obbligatorie. Il governo italiano, prontamente seguito da quello maltese sta ottenendo la disattivazione della presenza delle navi delle ONG nel Mediterraneo col risultato che la sola politica concretamente praticata è quella del lasciare affogare in mare i fuggiaschi privandoli dei salvataggi, come è avvenuto l’altro ieri al largo della Libia. Nel Paese impazza un’ondata xenofoba e razzista quale mai si era vista dopo il ventennio fascista. Non è il momento di attardarsi in polemiche retrospettive contro quel che resta di una sinistra morta e sepolta. Chi se ne frega de Il Manifesto. Non lo legge più nessuno, nè quello nazionale nè quello sardo. Ma finirà per non esser letto da nessuno nemmeno chi rischi di ripetere le posizioni giustificazioniste di quanti talvolta dicono “Anche Mussolini ha fatto cose giuste”. La Germania di prima della Seconda Guerra Mondiale raggiunse la piena occupazione dei lavoratori tedeschi, del resto. Oggi il discrimine passa per un giudizio senza veli sull’esordio di questa maggioranza e di questo governo sul terreno della convivenza civile e dei principi fondamentali della Costituzione antifas convintcista, democratica, umanitaria. Non ci sono argomenttaremo i secondari sui quali rischiare distrazioni fatali.
Risposta
Caro Tonino,
leggo sul Fatto di oggi un commento di Travaglio meno critico sull’azione di Conte e sui risultati del vertice.
Sono fermamente convinto che se l’Europa non ha un cambio di passo sui migranti, butta male. Per quanto ci riguarda credo che non staremo a guardare. Siamo gia’ in campo in coerenza coi principi che abbiamo sempre professato e con la Costituzionne in mano. Purtroppo viviamo giorni difficili e dobbiamo essere all”altezza della nostra funzione di intellettuali democratici.
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