Amsicora
E dire che il PD e sedicente sinistra al seguito sperano di vincere le elezioni regionali! Avete visti cos’hanno combinato sulle province in Sardegna? Hanno prima soppresso gli organi elettivi e al posto di consiglio, giunta e presidente hanno messo un commissario di nomina regia, pardon!, regionale. Si chiama “commissario“, ma a chi assomiglia? Chi vi ricorda? Nientemeno che il podestà di triste memoria! Anche l’uomo coi gambali e la camicia nera aveva eliminato i consigli comnali e il sindaco e li aveva sostituiti col potestà di nomina ministeriale. Bel passo in avanti, Pigliaru, Erriu & C.! Non paghi della prodezza, hanno tolto i fondi e…avete visto i risultati? Strade dissestate, ormai impraticabili per le buche grandi come fossi. E la tutela dell’ambiente? Avete percepito l’aumento esponenziale delle zanzare? E sono diventate anche più grandi! Direte, ma che c’entrano questi insetti fastidiosi? C’entrano, c’entrano. Le campagne di disinfestazione erano state affidate dalla Regione alle Province. Il Centro antinsetti era stato ubicato lì. Ed ora è senza fondi. Non so voi, ma io, ad ogni puntura di zanzara, invio una babaiola ad uno dei politici, faccio una dedica particolare, ad personam, partendo da quelli regionali fino a quelli nazionali. Andata e ritorno. Faccio come faceva mio nonno, vecchio anarco-sindacalista, che ad ogni contrattempo faceva una dedica fantasiosa al re, al capo del governo e ai ministri per i fastidi grossi, per quelli piccoli le dediche erano a donna Maria, la nobilotta stanziatasi in paese, supponente ma ormai decaduta.
E le scuole? Sapete perché cadono a pezzi? Per la stessa ragione.
I nostri prodi nazionali e regionali erano certi di vincere il referendum costituzionale e così hanno soppresso in un sol colpo la legge elettorale per il Senato, gli organi elettivi delle province e i relativi finanziamenti.102 milioni di euro sono rimasti a Roma anziché venire alle province sarde. E Pigliaru, Erriu e compagnia bella? Gongolanti. Entusiasti della grande riforma, del riordino istituzionale! Di carattere sono mite, non istigo alla blasfemia, mi ritengo un gentiluomo. Ma se, la vostra macchina prende una buca e voi, istintivamente, inviate un pensiero irriguardoso a lor signori, vi assolvo. Vi comprendo. Voglio rovinarmi: vi approvo.
Questi figli di mamma buona, sedicenti democratici, con l’ardire di annoverarsi nella sinistra, sapete perché volevano sopprimere senato, province e ridurre i comuni a enti vuoti? Per comandare dall’alto, come un’oligarchia, senza controllo e senza alternativa. Tenendo la borsa e lesinando i finanziamenti per la plebe.
Quando, nella campagna referendaria, fuori Cagliari, toccavo il tasto della provincia e poi quello del senato senza senatori territoriali, le antenne dell’uditorio si raddrizzavano. Era chiaro a tutti che si stava sottraendo loro democrazia, quella più importante per la grande massa, quella che ci dà l’autogoverno delle comunità locali e fa crescere, misurandosi coi problemi e coi cittadini, le nuove classi dirigenti. Mascalzoni! Hanno distrutto tutto questo. E poi non capiscono le cause della loro disfatta! Poverini! Fanno analisi e s’interrogano. C’è stato un difetto di comunicazione, dicono. E si lamentano, anime belle!, se gli elettori li hanno spazzati via!
Bah! Mi proponevo d’essere misurato e riflessivo e invece mi sto lasciando prendere la mano! Calma! Controllo! Razionalità! Che fare, dunque nei prossimi mesi? Si appropinquano le elezioni sarde, no? Primo: dare un bel calcio in culo a quanti hanno creato questa situazione. Il voto è vicino. Facciamo allenamento di pedata, come i grandi campioni che ammiriamo in TV ai mondiali. Tiri precisi e forti, come quelli di CR7, mi raccomando e indirizzati millimetricamente al posto giusto. Secondo: scegliamo bene l’alternativa. Ci vuole gente non compromessa, che vuol far bene. Diffidate dai reduci, sempre pronti a riproporsi. Terzo, sul governo locale ricreiamo gli organi elettivi, ridiamo i finanziamenti necessari per svolgere le funzioni. Quarto, rinnoviamo le province incrementandone le funzioni: tutto ciò che non è di interesse esclusivamente comunale e non rifluisce su scala regionale, dev’essere dato alle province. Asciughiamo la Regione, ormai pletorica, onnipresente e bloccante. Torniamo allo Statuto e alla Costituzione! Le funzioni amministrative si esercitano all’uscio di casa (Comune) se interessano la comunità locale, vanno alle province se travalicano l’ambito municipale. Quinto, rifacciamo del governo locale la palestra per l’addestramento dei nuovi amministratori, della classe dirigente.
Lo so cosa state pensando, malandrini. Amsicora ha un programma di governo e vuole candidarsi. Beh, non ci sarebbe niente di male. In fondo si è candidato Pigliaru, Cappellacci e Soru. Stavamo addirittura per beccarci la Barracciu! E allora perché Amsicora no? Vi ha mai dato motivo di pensar male di lui? Di non avere buoni propositi? Di essere sfornito di qualche professionalità? So perfino chi è Salvatore Satta e lo distinguo da Sebastiano. Mah! Tranquilli, sereni, la mia è solo disponibilità per la causa democratica, spirito di servizio a titolo gratuito per la Sardegna. Immaginatevi se penso d’intristirmi intromettendomi di nuovo in spazi da cui i compagni della sedicente sinistra (riposino in pace!) mi hanno cacciato molti anni fa, esiliandomi in patria. Per non disturbare le loro consorterie. No, no, ammomia, ti arrori! No, state sicuri, continuerò a divertirmi, tormentadovi con queste noterelle scherzose e prive di senso.
1 commento
1 Aladin
26 Giugno 2018 - 07:45
Anche su Aladinews: http://www.aladinpensiero.it/?p=83638
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