Migranti: affollata assemblea a Cagliari

19 Giugno 2018
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Sala affollata anche nel palchetto superiore della bel locale dello Studium Franciscanum. Dopo la presentazione di Giacomo Meloni (Amici sardi della Cittadella di Assisi) e l’introduzione di Andrea Pubusa (coordinatore del CoStat) – che presiedeva l’incontro-dibattito con Franco Meloni – la proiezione del film-breve “Eccomi- Flamingos” di Sergio Falqui, molto apprezzato a giudicare  dagli applausi, una storia delicata, nella quale l’intensità dei sentimenti compensa e riempie il tempo e i silenzi ( https://www.facebook.com/EccomiSergioFalchi/ ). Si vede che il tema dei migranti preoccupa e interroga i democratici anche a Cagliari. Si vede che le persone vogliono non solo assistere ai talk show ma intervenire di persona. E il dibattito non delude. Pacato sì ma appassionato in tutti gli interventi, dai quali emerge una trama comune, pur nelle differenze di accenti e di posizioni. Rispetto della persona, corridoi umanitari sicuri, centralità dell’accoglienza, necessità dell’inserimento, attacco al razzismo gridato e nascosto sono i punti fermi, come generale è la consapevolezza che una migrazione di dimensioni epocali è inarrestabile e necessita di una risposta continentale, europea.
Tanti sono in questa cornice condivisa gli approfondimenti., sopo il saluto di Ahmandu Gagega (Associazione IACAR). Cannavera, ad esempio, mette in luce l’accettabilità in Italia e in Sardgna della prima accoglienza, ma non della seconda. Manca il reinserimento, su cui lui ha lavorato a La Collina con esiti positivi. Lorena Cordeddu spiega il perché del fallimento, ricordando la scelta di sottrarre la seconda accoglienza al sistema delle autonomie locali per assegnarla ai prefetti. Una scelta sconsiderata posto che i prefetti affrontano la questione come problema di ordine pubblico e non di inserimento per il quale non sono attrezzati neanche culturalmente. Una propensione verso il manganello, commenta Nicola Melis, studioso della materia, a fine assemblea. Luisa Sassu invece ci introduce nelle tortuosità burocratiche sul tema e attacca la penalizzazione dell’ingresso clandestino, che intasa uffici giudiziari e le forze dell’ordine senza alcuna utilità.
Codonesu e Contu dell’ARCI sottolineano la necessità di una battaglia cullturale contro la paura e il razzismo, tema ripreso anche dalle giovani rappresentanti di Eureka e di Unica2.0, che immettono nell’assemblea lo spirito battagliero della loro gioventù.
Lontani da intenti propagandistici anche gli interventi dei politici da Roberto Mirasola (LeU)  a Davide Carta (PD) a Gianni Marilotti (M5S). Tutti mettono in luce la continuità della politica di Minniti con un accentuazione truculenta nei toni di Salvini.
Appassionata e molto applaudita la riflessione di Tonino Dessì, il quale con realismo mette in evidenza la improbabilità di una revisione dell’intervento europeo in Africa, ancora incentrato sulla rapina delle risorse e la distruzione dell’ambiente. Una devastazione del tessuto sociale che crea migrazione economica al pari delle guerre che lacerano l’Africa nera. E ancora la debolezza dell’iniziativa europea dell’attuale governo in  bilico fra respingimenti e richiesta di apertura dei porti europei.
Marco Mameli ha messo in luce come la distruzione, che genera migrazione, viene anche dall’uso delle bombe prodotte a Domusnovas dalla RWM.
Insomma, un dibattito ricco, concluso da Giacomo Meloni, che ha richiamato la necessità di una lotta unitaria nel nome dei principi costituzionali.
Una bella assemblea con tanti spunti e proposte. Tanta voglia di mettere in campo cultura e passione democratica. Si tratta ora per il CoStat e l’ANPI di tirare le fila e rilanciare l’iniziativa su un tema ormai decisivo per le sorti della democrazia in Italia e in Europa.

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Sui migranti si muove anche la Chiesa sarda.

MigrantiCheFare? Una indicazione dei Vescovi della Sardegna in favore di corridoi umanitari, dell’accoglienza e dell’inserimento in un quadro europeo.

ces
Conferenza
​Episcopale
​Sarda
(Comunicato stampa) “Ero forestiero e mi avete accolto”
L’accoglienza tra paure legittime, concretezza e profezia
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Nel corso della loro riunione ordinaria tenuta martedì 12 giugno 2018, sotto la presidenza di S.E. Monsignor Arrigo Miglio, fra i tanti punti all’ordine del giorno, i Vescovi sardi hanno anche affrontato il tema dell’immigrazione. Come pastori delle Chiese che sono in Sardegna, essi hanno inteso rivolgersi innanzitutto ai sacerdoti e ai fedeli sardi, per richiamare l’imprescindibile comandamento cristiano: “ero forestiero e mi avete accolto”, facendo eco al messaggio di Papa Francesco in occasione della Giornata mondiale della Pace di quest’anno, dal titolo: “migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace”.
“Il problema – hanno detto i Vescovi – è di urgente e drammatica attualità, un autentico dramma epocale, rispetto al quale nessuno di noi può rimanere indifferente o far finta che riguardi altri. Questi fratelli e sorelle bussano alle nostre porte, in fuga da situazioni di vita insostenibili per la guerra o la fame. Uomini e donne, appunto, – come ci ricorda il Papa – in cerca di pace”.
Per i cristiani, aggiungono i Vescovi, il comandamento di Cristo, in quanto imprescindibile applicazione del primo e onnicomprensivo comandamento della carità, è un prezioso banco di prova dell’autenticità della propria fede.
Non sfugge all’attenzione dei Vescovi il dibattito, spesso violento ed astioso, che contrappone chi è favorevole e chi è contrario. Contrapposizioni tra schieramenti politici e tra gli stessi governi nazionali, che hanno riflesso nei singoli cittadini, compresi i credenti, tra i quali si riscontrano posizioni e sensibilità molto differenti e distanti tra loro. Ne sono prova i dibattiti televisivi e, soprattutto, i rozzi e volgari attacchi personali sui social media per chi osa prendere pubblica posizione su un versante o sull’altro.
I Vescovi continuano ad appoggiare le diverse iniziative di solidale e integrante accoglienza che sono state poste in essere in questi anni, anche nelle Diocesi e nelle Parrocchie italiane. Soprattutto, vedono un positivo approccio al problema nella pratica dei corridoi umanitari, che regolano il flusso in origine e assicurano condizioni di dignitosa integrazione per le persone.
Contestualmente richiamano alla riflessione di tutti, il costante magistero di Papa Francesco, che i Vescovi sardi intendono rilanciare e diffondere. Messaggio che va letto, compreso e attuato nella sua interezza e articolazione, in quelle parti che riguardano il singolo credente e le comunità cristiane, ma anche la società civile e i governanti delle nazioni, sui quali ricade in gran parte la responsabilità di gestire questo esodo di massa.
“Accogliere l’altro – scrive il Papa – richiede un impegno concreto, una catena di aiuti e di benevolenza, un’attenzione vigilante e comprensiva, la gestione responsabile di nuove situazioni complesse che, a volte, si aggiungono ad altri e numerosi problemi già esistenti, nonché delle risorse che sono sempre limitate. Praticando la virtù della prudenza, i governanti sapranno accogliere, promuovere, proteggere e integrare, stabilendo misure pratiche, «nei limiti consentiti dal bene comune rettamente inteso, [per] permettere quell’inserimento». Essi hanno una precisa responsabilità verso le proprie comunità, delle quali devono assicurare i giusti diritti e lo sviluppo armonico, per non essere come il costruttore stolto che fece male i calcoli e non riuscì a completare la torre che aveva cominciato a edificare”. (Messaggio per la giornata mondiale della pace, 2018)
Accoglienza dal cuore aperto e generoso – dice il Papa e i Vescovi sardi con lui – che tiene conto delle “legittime paure fondate su dubbi pienamente comprensibili da un punto di vista umano”, senza, tuttavia, che tali paure “determinino le nostre risposte, condizionino le nostre scelte, compromettano il rispetto e la generosità, alimentino l’odio e il rifiuto”. (Francesco, Messa per la giornata mondiale del migrante, 2017).
Accoglienza che cerchi sempre di garantire concretamente dignità e reale integrazione alle persone che vengono accolte, alle quali, ricorda sempre il Papa, si chiede di “conoscere, riconoscere e rispettare le leggi, la cultura e le tradizioni dei paesi in cui sono accolti” (Francesco, Messa per la “Giornata mondiale dei migranti e rifugiati”, gennaio 2018)
Accoglienza a cuore aperto, «considerando le esigenze di tutti i membri dell’unica famiglia umana e il bene di ciascuno di essi», in un contesto di solidarietà internazionale.

Tempio Pausania, 18 giugno 2018

​ ✠Sebastiano Sanguinetti
​​ segretario CES

10 commenti

  • 1 Maria Laura Laconi
    19 Giugno 2018 - 07:39

    Un’assemblea interessante, condizionata da un’organizzazione pessima e da una gestione ancora più pessima. La sala caldissima, a tratti con le porte chiuse, rendeva molto difficile seguire il dibattito, anche per il continuo vai e vieni del personale. Gli interventi programmati erano tanti, eppure non c’è stata una gestione dei tempi che abbia permesso di dare spazio a tutti gli invitati e a un minimo di dibattito dal pubblico. L’introduzione, che doveva essere brevissima, è durata quasi mezz ora: perchè? Poi il cortometraggio, e ok. Quindi comincia il dibattito: si dice interventi da 5 minuti. Ma Luisa Sassu parla per quasi 20 minuti, Tonino Dessì per 30, e il moderatore non interviene. La scaletta comunicata inizialmente non viene seguita. Certe associazioni hanno addirittura due interventi, altre nessuno. Dopo due ore, vedo il coordinatore della mia associazione (Carlo Dore) che lascia la sala, e gli chiedo quando è previsto il suo intervento: mi dice che ha riununciato. Avrebbe parlato ad una sala vuota, e ad una platea ormai stanca. Mi chiedo se tutto questo sia corretto, e se soprattutto sia democratico. Peccato, certe iniziative sono interessanti, ma almeno io non ci verrò mai più.

    Risposta

    Hai perfettamente ragione. Ma, se anziché pensare solo alla tua associazione benemerita, pensassi ai contenuti del dibattito e alle convergenze su punti importanti, forse saresti più soddisfatta. Il problema è che di questi incontri, aperti e senza preoccupazioni di schieramento, bisognerebbe organizzarne di più anche su aspetti specifici. Così gli spazi d’intervento sarebbero maggiori per tutti. In ogni caso, questo ed altri blog sono ben lieti di ospitare interventi sul tema, così da colmare le omissioni e le lacune che un dibattito così partecipato immancabilmente crea (A.P.)

  • 2 Aladin
    19 Giugno 2018 - 09:57

    Anche su Aladinews: http://www.aladinpensiero.it/?p=84247

  • 3 Luisa Sassu
    19 Giugno 2018 - 12:12

    Gentile Maria Laura. Mi scuso per aver sforato i tempi. Spero, comunque, di aver dato un piccolo contributo alla conoscenza di alcuni profili normativi che svelano, oltre che la complessità dell’argomento, la natura spesso pretestuosa e propagandistica che accompagna il tema dell’immigrazione

  • 4 Carlo Dore jr.
    19 Giugno 2018 - 12:29

    Mi permetto di intervenire per proporre alcune precisazioni in ordine al commento della sig.ra Laconi, al quale peraltro il Direttore del blog ha già replicato col garbo che sempre lo caratterizza. Mi preme, innanzitutto, ringraziare gli organizzatori per avermi invitato a partecipare al dibattito in oggetto: segnalo che, considerata l’ora tarda e il livello di alcune relazioni (quelle di Luisa Sassu e Tonino Dessì hanno semplicemente impiegato il tempo necessario per approfondire adeguatamente i tanti aspetti problematici del tema all’ordine del giorno), la scelta di rinunciare al mio intervento è dipesa esclusivamente da una mia determinazione, orientata a favorire l’eventuale coinvolgimento del pubblico nel dibattito. Sono certo che, nell’ambito delle prossime attività del comitato, LeG avrà lo spazio che le è sempre stato garantito per rappresentare i valori di cui l’associazione è espressione, e a cui il CoStat ha sempre riservato interesse ed attenzione. Carlo Dore jr.

  • 5 Maria Manconi
    19 Giugno 2018 - 13:23

    Condivido l’opinione di M.L. Laconi. Non faccio parte di nessuna associazione benemerita. Sono venuta per sentire voci diverse, spunti di riflessione. Alle ore 20,00 quando ancora una volta l’intervento ha superato i 20 minuti me ne sono andata.

  • 6 Franco Meloni, direttore Aladinews
    19 Giugno 2018 - 17:13

    Per l’esattezza nel dibattito successivo alla presentazione e alla relazione introduttiva sono intervenute le seguenti persone: Ahmandu Gagega (Associazione IACAR), Ettore Cannavera (Comunità La Collina), Fernando Codonesu (Comitato d’iniziativa costituzionale e statutaria), Luisa Sassu (Anpi), Gioia Pitzalis (Unica 2.0), Andrea Contu (Arci), Antonio Dessì (CoStat), Roberto Mirasola (LeU), Davide Carta (PD), Gianni Marilotti (M5S), Sandro Deplano (Amici sardi Cittadella Assisi), Marco Mameli (Assotziu Consumadoris-Comitato per la riconversione della fabbrica RWM), Michela Lippi (Eureka), Marcello Cocco (giornalista), Lorena Cordeddu (Potere al popolo), Marzia Manca. Ha concluso Giacomo Meloni (Confederazione Sindacale Sarda Css). Pertanto 5 interventi in più e 2 interventi in meno rispetto a quelli programmati. Ci dispiace per questi ultimi: Marco Mereu (FIOM) e Carlo Dore (LeG), ambedue perché non potevano attardarsi rispetto al tempo trascorso. Certamente ci sarebbe voluto una più equilibrata distribuzione temporale degli interventi, ma non sempre ciò è possibile, peraltro considerato il “gradimento” del pubblico per gli interventi che hanno sforato. C’è sempre da migliorare. Alcuni interventi possono essere ricuperati sui social e sui due nostri blog di riferimento (Democraziaoggi e Aladinews) e ovviamente nelle successive iniziative che non mancheranno anche (auspicabilmente) nel periodo estivo. Al riguardo sarebbe bello che il Comune di Cagliari mettesse a disposizione uno spazio attrezzato (con sedie e strumentazione di amplificazione) per dibattiti estivi, anche estemporanei, che potrebbero promuovere le organizzazioni democratiche che operano in città. Nelle meravigliose serate cagliaritane (uno spazio tra tanti possibili: sotto le mura del Castello).

  • 7 Franco Meloni, direttore Aladinews
    19 Giugno 2018 - 17:32

    Commento ripreso da fb (https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10215197432636444&set=a.10201710505671699.1073741825.1452014508&type=3&theater).
    Letizia Calledda. Grazie per aver organizzato questo incontro, ho trovato tutti gli interventi molto interessanti, specialmente quello di Antonio Dessì. C’è bisogno di affrontare questo tema e soprattutto di coinvolgere e sensibilizzare le persone. È importante non perdere la speranza di un mondo migliore. Cerchiamo, quando è possibile, di incontrarci e discutere di queste tematiche che possono aiutarci anche diffondere un messaggio di solidarietà.

  • 8 Tonino Dessì
    19 Giugno 2018 - 23:58

    Mi scuso ovviamente per la lunghezza dell’intervento. Vorrà dire che una prossima volta cercherò di essere il più conciso possibile. Anche per non dare più occasione di polemiche come questa, che rischiano di sminuire la grande riuscita e la ricchezza di contenuti dell’iniziativa (esemplare sullo stesso panorama italiano, non solo sardo) derivante dalla qualità e dalla passione di tutti. T. Dessì.

  • 9 admin
    20 Giugno 2018 - 08:16

    Andrea Pubusa

    Ho moderato tanti dibattiti ed ho talora applicato rigorosamente la regola dei tempi. Lunedi’ non l’ho fatto per una ragione molto semplice: gli interventi erano di qualita’ e il pubblico mostrava interesse. Anch’io ero interessato a sentire e a capire. In questi casi il contenuto prevale sui tempi. Del resto, salvi Mereu (che e’ andato via) e Dore (che ha rinunciato), la parola e’ stata data a tutti. Con tutto il rispetto quanti hanno sollevato questa storia dei tempi sono come coloro ai quali tu mostri la luna e loro guardano il dito. Avrei preferito osservazioni di merito pro o contra.

  • 10 Maria Laura Laconi
    21 Giugno 2018 - 00:18

    RingraZio tutti delle risposte, l’ultima mi ha convinto poco. Gli interventi erano interessanti? Quello di Dessì lo era è vero, anche se mezz’ora… Quello del ragazzo dell’Arci, per esempio, lo era meno, e ha parlato per quasi un quarto d’ora. È un po’ un fatto di educazione: se hai cinque minuti e parli per venti, ti mangi lo spazio di un altro. Non è giusto secondo me. Admin si metta nei panni del povero Dore, che magari avrebbe detto anche lui cose interessanti: era tra i primi in scaletta, e gli sono passati davanti tutti. Avrebbe parlato alla fine: quando la gente non ha più voglia di ascoltare, la sala inizia a svuotarsi e gli interventi sono meno ascoltati. Secondo voi è giusto? Poi lui ha fatto male ad andare via e a non rappresentare LeG, ma secondo me non ci avete trattato bene. Comunque questa volta è andata così. PazienZa, grazie comunque per avermi ascoltata qui.

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