Andrea Pubusa
Compagni ed amici, perdonatemi, oggi salgo in cattedra e tengo una lezione di diritto. Niente paura, vi parlerò in modo semplice e di un argomento interessante: nientemeno che del potere e di una sua particolare patologia, l’eccesso di potere. Sembra che parli d’altro, ma sto parlando di Mattarella e della sua conduzione del procedimento di formazione del governo.
Il potere tende sempre a sbordare dai suoi confini, a diventare arbitrario. E’ una sua tendenza naturale, e lo è in chi lo esercita. Ben lo sa la dottrina giuridica che da tempo ha studiato la situazione in cui il potere è formalmente esercitato correttamente, nel rispetto delle regole procedurali che lo disciplinano, eppure… eppure c’è qualcosa che non torna, che non convince. Scava, scava, è stato scoperto l’arcano. Il potere, talora, rispetta la legge, ma ne viola lo spirito. Ma cos’è lo spirito della legge? Non è lo Spirito Santo è lo scopo della legge, il fine primario per cui il potere è stato assegnato. Eccesso di potere, così è stato chiamato questo vizio che colpisce l’atto posto in essere nell’esercizio di un potere senza rispettare il fine, deviando dallo scopo.
Ora se voi guardate la nomina di Cottarelli e dei suoi ministri, vi rendete conto intuitivamente che tutta la procedura, il rito assume un carattere surreale, farsesco. Perché? Perché si sa fin dall’inizio che non condurrà al fine per cui quella procedura e il potere di nomina sono stati assegnati: la fiducia delle Camere. Ieri, anche il PD, con una motivazione contorta (per non togliere neutralità al governo - sic!) ha detto che non darà la fiducia. La conseguenza? Cottarelli avrà un non invidiabile primato mondiale, sarà il primo governo nella storia senza la fiducia di nessuno! Una farsa globale!
Ora, l’istruttoria in questo procedimento, ossia le consultazioni, sono volte a conoscere l’orientamento dei partiti in relazione alla formazione del governo e delle fiducia. Nel caso di Cottarelli la fase istruttoria, le consultazioni non ci sono state perché è chiaro e manifesto che nessuno è disposto a votare questo governo-farsa.
Tutto questo - come dicevo - si chiama nel diritto pubblico eccesso di potere e, benché il potere del presidente sia di natura politica e dunque più discrezionale, è pur sempre disciplinato dalla Carta, che stabilisce procedura e scopo. La figura è, dunque, perfettamente applicabile quando il potere non sia orientato al fine: ossia alla formazione di un governo che ottenga la fiducia.
Al potere, sempre nella stessa ottica, si applicano anche altri principi, la ragionevolezza e la proporzionalità. Il potere deve sempre essere misurato, deve mettere capo a decisioni adeguate alla situazione. Vi sembra adeguata la nomina di Cottarelli, notoriamente di orientamento molto distante dalla Lega e da 5 Stelle? Un governo neutro deve avere un primo ministro equidistante, non contrapposto alle forze che hanno avuto il maggior consenso elettorale. L’esercizio del potere, inoltre, non può produrre effetti sproporzionati. Ora, chiunque sia dotato di senso comune, non può negare che sia insensato impedire ad una compagine di governo con la maggioranza di presentarsi alle camere per ottenere una fiducia certa e inviarne uno con sfiducia ultracerta. E nessuno dotato di buon senso può negare che gli effetti di questa decisione siano sproporzionati rispetto all nomina di un ministro, già membro del governo Ciampi, perfettamente inserito nel’establishment nazionale e internazionale. Per di più questo signore aveva anche pubblicamante precisato la propria posizione di europeista con una visione riformatrice della UE. D’altronde, il Presidente della Repubblica promulga le leggi, emana i regolamenti del governo, autorizza la presentazione dei disegni di legge del governo. Dunque ha tutti gli strumenti, a garanzia della Costituzione, per richiamare l’attenzione del Parlamento e dell’opinione pubblica su provvedimenti non in linea con il dettato costituzionale, primo fra tutti il mancato rispetto dell’art. 81 Cost., che impone la copertura finanziaria delle leggi di spesa.
Gli eccessi di potere poiché contengono in sé una violazione nascosta e un abuso, anche se impercettibile, non portano mai nulla di buono. E lo si vede in questo caso. Il Paese è stato messo alla berlina su scala planetaria e in croce sul piano interno. La prova? Se Mattarella avesse guardato alla fiducia, oggi avremmo un governo all’opera, con a capo un onesto docente universitario, non quel picco d’incertezza che preoccupa tutti.. anche i mercati, che tanto stanno a cuore del nostro Presidente più del voto dei cittadini.
1 commento
1 Aladin
30 Maggio 2018 - 08:16
Anche su Aladinews: http://www.aladinpensiero.it/?p=82989
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