Minchia! Hanno spaventato persino signora Palmira!

19 Maggio 2018
1 Commento


Amsicora

Proprio no! Questo non lo tollero! Sono riusciti perfino a  spaventare signora Palmira, la mia donna di servizio! E’ giunta a casa impaurita e di pessimo umore, lei che di solito è tranquilla e serena. Spread in salita, i mercati preoccupati, contratto incostituzionale, presidente del consiglio esecutore. E chi più ne ha più ne metta! Aveva seguito i vari programmi televisivi, di disinformazione fra Di Milano, De Angelis, Concita, Sansonetti e compagnia cantante. Fatto sta che signora Palmira ieri è arrivata angosciata e di pessimo umore. Per fortuna, ci ho messo poco non dico a ridarle speranza e buon umore, ma almeno a non farle vedere tutto nero. “Cara signora mia, ma le pare che Di Maio e Salvini possono fare più male alla povera gente di Renzi e Monti? E più della Fornero?”. E lei, già più serena, di rimando “Beh, non ci avevo pensato, ma credo proprio di no” Peggio di loro, su bugginu!“. E così rievoca tutte le malefatte di lor signori. E poi mi dice: “In fondo, se Di Maio diventa premier, è grazie al voto degli italiani, anche del mio e di mio marito, Renzi invece…“.
Per fortuna si è tranquillizata. Ma chissà perché a me, anziché da piangere, vien da ridere. Che strana la differenza di umore! Sì, a me costituzionalisti, sapientoni, grandi firme dei giornaloni, questi giorni mi fanno sganasciare dalle risate. Mi colpisce la loro ignoranza, esibita e proclamata.
Ripetono ossessivamente alcuni slogans. Il contratto di governo, un vulnus della Costituzione! Un contratto privatistico, un attentato alle prerogative istituzionali del governo! Ahahah! Ma i partiti non sono associazioni di diritto privato? Lo si legge in ogni manuale di diritto costituzionale. E non hanno sempre fatto accordi di coalizione? Compromessi e addirittura uno era storico! Embè? Cosi vanno le cose nei governi di coalizione. Il punto è che al di là del nomen, il contenuto dell’accordo viene trasfuso nella dichiarazioni programmatiche del Presidente del Consiglio, quando chiede la fiducia e in quel momento diventa un documento istituzionalmente rilevante. Ad esso si ancora la fiducia delle Camere che dà pieni poteri al governo. E allora che minchiate sono queste dell’anticostituzionalità? Fantasticherie. Difficili da pensare tanto sono astruse e fuori dalla prassi costituzionale e politica.
E la stranezza della mancata indicazione del premier? Lo è solo perché non si dà per scontato che capo del governo debba essere DiMaio, che ha preso il maggior numero di voti a questo fine. La pretesa - dicono - di Di Maio è strana o ridicola, c’è chi scomoda persino Totò. Che non sia lui, è un modo per disattendere la volontà popolare e anche per darci meno garanzie. Di Maio premier deve rispondere agli elettori della corretta e puntuale esecuzione del programma di governo secondo lo spirito della Costituzione. Ogni altra scelta ci garantisce meno ed è meno rispettosa dell’esito elettorale del 4 marzo. Era più in linea con la Carta la nomina di Monti anzichè andare alle elezioni? Di Letta jr. in luogo di Bersani? O di Renzi, quello sì nominato dal partito e mai passato per il voto popolare! Ma di cosa parlano questi commentatori?! Mascalzoni!
Mamma mia, i barbari sono alle porte di Roma, anzi nella città eterna! Vogliono travolgere tutto, salvo la Chiesa, che fu risparmiata anche dai goti. Sono anti-Europa, vogliono ridiscutere i trattati! Ma scusate, che cazzata è codesta? Esistono trattati eterni, indiscutibili? O sono atti storici, dunque revisionabili al cambiare delle situazioni o dei protagonisti? Che bello! E’ stato Monti in TV a dire che in questo non c’è nulla di stravolgente. E, udite, udite!, ha dichiarato che anche lui non condivide tanti punti dei trattati europei. E se lo dice lui, perché non possono dirlo Di Maio e Salvini? Certamente, ci sono procedure da seguire. Ma se nessuno inizia, le procedure mai si avviano. Semmai si tratta di vedere cosa modificare. L’impostazione iperliberista e le misure conseguenti, del resto, sono state criticate aspramente da premi Nobel, da studiosi di fama mondiale. Dunque cosa c’è di strano che un governo voglia porre il tema?
E Mattarella? Sembra diventato Trump o Vittorio Emanuele! Nomina e revoca i ministri. Ma quando mai! Il buon Mattarella è il custode della Costituzione e semmai doveva stare più in guardia e sveglio quando Renzi ha attaccato la Carta dopo il voto di un Parlamento eletto illegittimamente (parola della Consulta) e dunque chiamato all’ordinaria amministrazione fino al veloce sciolgimento e alle nuove elezioni. Di più e peggio ha presentato un disegno di legge per stravolgere la Carta, e ha messo la fiducia più volte. Uno scandalo! E il buon Presidente zitto. Dovrebbe mettersi di traverso ora? Suvvia! Un po’ di serietà! Cosa può fare in questi giorni? Può intromettersi nella formulazione del programma? Dicono i sapientoni che può cassare proposte programmatiche di spesa. Ma quando mai! Può consigliare, convincere ad attenuare, chiarire, ma non può fare il programma. E’ titolare d’indirizzo politico costituzionale, non di quello di maggioranza. Può, anzi deve non promulgare leggi senza copertura finanziaria. Ma questa funzione la esercita quando c’è la legge o al momento dell’autorizzazione a presentare i disegni di legge del governo, non in sede programmatica. Qui non si sà ancora da dove le risorse verranno prese e se dunque ci sarà scopertura.
E i tempi? Che scandalo! dice l’ineffabile Martina. Molto meno dei sei mesi teutonici del governo Merkel. Ma certo, bisogna fare presto. C’è però una situazione complessa e un’alleanza inusuale. Forse se il PD avesse fatto il partito responsabile e, anciché andare per supermercati a fare provvista di popcorn, avesse trattato coi pentastellati, si sarebbe fatto prima.

1 commento

Lascia un commento