A.P.
A me le dichiarazioni di Fico son piaciute. Mi sono apparse fuor di luogo quelle irridenti ed ironiche di alcuni esponenti del PD o di taluni giornalisti. In una fase in cui ai lavoratori e alle famiglie sono stati richiesti sacrifici di ogni genere, il segnale del neopresidente della Camera mi pare giusto e di grande valore sociale. Anche l’uso dei mezzi pubblici ha la stessa valenza.
Ricordo che, ai tempi de Il Manifesto, Pintor, Magri e gli altri dell’indennità parlanentari trattenevano il salario di un metalmeccanico specializzato. Lasciavano il resto all’organizzazione e per il compenso degli altri compagni. Sono prassi, ormai dimenticate, molto radicate e risalenti alle origini dei partiti del Movimento operaio.
E’ ovvio che si tratta di azioni che vogliono essere di impatto anche mediatico. Ma lo sono di per sé e vanno nella direzione giusta a partire dall’annuncio di voler rinunciare alla indennità di funzione da presidente della Camera. Il segnale è chiaro e ben comprensibile: “L’epoca dei privilegi è finita, dobbiamo tagliare i costi della politica e razionalizzare i costi della Camera”.
Coglie nel segno anche la riproposizione del reddito di cittadinanza: “La lotta alla povertà è una priorità del nostro Paese così come dare sostegno a chi è in difficoltà”. Questa misura del resto risponde ad una visione di sviluppo delle nostre economie di grande spessore, come in questo blog stiamo spesso documentando.
D’altronde il reddito di cittadinanza e il taglio dei costi della politica era stati un passaggio centrale del discorso di Fico nel giorno della sua elezione e costituiscono un attacco alla casta, di cui il PD è diventato, insieme a FI, l’emblema. Questo spiega molto sull’esito elettorale.
Interessante anche l’approccio di Fico alla funzione. I 5S anche in questo ricordano molto i vecchi comunisti e socialisti (Pertini, Ingrao, ad esempio) che ricoprivano con molto “onore e disciplina” le cariche pubbliche, ritenendo di dovere molto rispetto ai cittadini e a chi si è battuto per conquistare libere istituzioni democratiche. Anche in questo il PD mostra superficialità. come quando si tira fuori, indispettito, dal concorso alla formazione del governo, in dispregio dei suoi elettori, che invece vorrebbero vedere un buon utilizzo del loro voto.
Ho la sensazione che il tempo delle ipocrisie stia finendo o quantomeno stia riprendendo piede quello dei valori e delle coerenze. Il M5S in questo è spiazzante,
1 commento
1 fabiola
29 Marzo 2018 - 08:56
Presumo che questo testo appartenga a professor Pubusa che ho avuto il piacere di conoscere durante la campagna politica di difesa della Costituzione. Mi fa piacere che riconosca la coerenza delle parole di Roberto Fico e che queste siano poi state messe in pratica in questi cinque anni.
Volevo anche fare una riflessione sul fatto che molti privilegi della cosiddetta casta (ormai un termine utilizzato da tutta l’opinione pubblica e dalla stessa classe politica) sono stati ormai superati proprio per la presenza del Movimento 5 Stelle. Sembrerebbe un paesaggio naturale ma così non è infatti se si va a pensare anche alla fraseologia utilizzata da Grillo per salutare la nostra entrata dentro le istituzioni (dalle locali alle nazionali) e cioè la scatoletta di tonno da aprire, molti aspetti dell’attivita Politica hanno subito delle modifiche da cui è difficile tornare indietro.
Certo non siamo esenti da critiche sulla iniziale incompetenza ma il merito di aver scardinato delle porte ormai sigillate e impenetrabili non possiamo non riconoscerlo. D’altra parte pur nell’apparente e dissacrante linguaggio utilizzato da questa nuova forza politica sopratutto nei primi anni (vedi la salita sui tetti o le accuse urlate senza troppi peli sulla lingua dagli scranni del Parlamento) non ci è mai allontanati dal rispetto della funzione pubblica e lo prova la grande battaglia intrapresa nella campagna politica di difesa della costituzione del dicembre 2016.
Quindi Fico altro non è che la sintesi di questi 5 anni di opposizione di un movimento politico nato dalla protesta popolare che voleva vedersi riconosciuta la possibilità di partecipare alla discussione politica ormai diventata materia di pochi eletti, la casta giustappunto.
Fabiola Cardia
Consigliere comunale M5S
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