Amsicora

Gente, avete visto le ultime gesta di Zedda, Uras & C.? Non ho fatto in tempo ad elogiare Massimino per la sua presa di posizione ferma contro il PSd’Az, reo di commercio innaturale con Salvini, ed ecco che torna a su connottu, idest alle cavolate. E per giunta si aggrega nell’impresa Uras. Sindaco e senatore, che forza!
Dopo aver cacciato l’assessore sardista, colpevole di leghismo, dopo tanta impavida energia, il buon Max che combina? Se la fa addosso con la prefetta. La rappresentante del governo gli indirizza un editto? Gli intima di dare una sala dell’ExMà a Casa Pound e lui? La manda…? Le dice di farsi gli affari suoi? Di astenersi dall’interferire nella vicende di competenza comunale? No, neanche per sogno! Lui tace. Serba il silenzio. E dire che poi il bene, l’ExMà intendo, è concesso, con tanto di delibere, timbri e firme, ad un Consorzio privato, Camù, e, dunque, il sindaco non può intromettersi nella gestione. E tantomeno la prefetta. Ma lui glielo dice? La stoppa? No, no, lui sta zitto! Lascia che il prefetto metta becco e decida per lui, intimorendo la gestione. Sai, se non ti adegui, quella è l’Autorità, chissà cosa potrà accadere. Magari niente, ma tu, l’intimato, questo ex ante (in anticipo) non lo sai. Quindi, tra il vedere e non vedere, fai come Totò. Per prenderti il sicuro, pur non essendo credulone, gli scongiuri li fai. Ti adegui. Per un malinteso rispetto della libertà, la sala la dai a chi le libertà vuole sopprimerle o limitarle! Stile Macerata, dove Sindaco PD e governo, a loro dire per stoppare i neo fascisti,  bloccano la manifestazione dei democratici! E poi relegano gli antifascisti in periferia. Li ghettizzano. Che non si pensi che i valori della Costituzione vanno salvaguardati con fermezza rispetto agli umori neri, come la Carta stessa sancisce.
Risultato, a Cagliari c’è una gerarchia, inesistente in Costituzione, e sempre negata dagli autonomisti, fra prefetto, longa manus del governo in provincia, e il Sindaco, diretto rappresentante della comunità locale. Il Prefetto comanda, il Sindaco abbozza…e cresce la marea nera, si ringalluzzisce per l’arrendevolezza delle autorità.
Che sia frutto di un malinteso istinto filogovernativo, che da Renzi si estende a Gentiloni e Minnitti e, giù giù, fino alla prefetta! Che i nostri eroi dal fiero alternativismo senza se e senza ma di qualche tempo fa, siano passati ad una piatto filogovernismo? Boh, chissà? Un indizio? Avete letto l’allucinante intervista del fido compagno d’armi di Massimino, Uras, il senatore, all’Unione sarda? Non l’avete letta? Leggetela! Subito! Scuoprirete un mistero. Chi ha colpito Luciano sulla via di Roma? Chi lo ha folgorakto, tanto da fargli perdere la bandiera rossa? Nientepopodimeno che Gentiloni! Come Paolo sulla via di Damasco, abbagliato da tanta luce! E perché mai? Gentiloni e Padoan  hanno rimesso a posto le cose, dice Uras, pensoso. Di grazia, le cose incasinate da chi? Da Gentiloni? No, sembra dire il nostro, da Renzi! Ma lui, Uras, non è candidato nella lista del trombettiere? E Padoan? Non c’era prima e dopo? Guastatore e aggiustatore insieme? Un prodigio! Santo subito!
Certo, Luciano di strada ne ha fatta! Da quando era per la Rifondazione comunista, e sognava la riscossa popolare, il potere alle masse, acqua sotto i ponti ne è passata! Ma, obietterete, solo i fessi e gli sciocchi non cambiano mai opinione. Sì, certo, questo è vero, non lo posso negare. Anchio l’ho mutata tante volte in vita mia. Ma sara’ proprio così? Luciano ha davvero mutato impostazione? Non ditemi che penso male, confesso, mi assale un dubbio atroce: che il buon Luciano non abbia mai mutato opinione? Che sia un testardo sempre uguale a se stesso. Un fulgido esempio di coerenza. E se avesse pensato sempre alla stessa cosa? A quell’oggetto in cui vorrebbe sedersi ancora, candidandosi, instancabile, per l’ennesima volta. Che abbia un chiodo fisso? Il seggio? Che la politica per lui sia tutto ciò che ad esso sta intorno? Chissà. Sia come sia Massimo e Luciano ora professano la loro nuova fede: il vangelo secondo Paolo e Matteo.