Legge sul testamento biologico, buona ma con alcune criticità

15 Dicembre 2017
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 Red

Alla fine è stata approvata la legge sul testamento biologico. Ultino sì, quello definitivo, al Senato giovedì, dopo mesi di ostruzionismo e decine di migliaia di emendamenti. Magioranza trasversale, diversa da quella che sostiene il governo Gentiloni. Hanno votato a favore il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle e la sinistra (MDP, Sinistra Italiana-Possibile), mentre alcuni senatori cattolici e gran parte del centrodestra hanno votato contro: Forza Italia, che ha lasciato però libertà di coscienza ai propri senatori, Lega Nord e Alternativa Popolare. La legge sul testamento biologico introdurrà entro alcuni limiti il diritto all’interruzione delle terapie, che finora doveva passare dai tribunali.

Durante l’approvazione finale, in piazza Montecitorio c’erano alcuni rappresentanti dell’Associazione Luca Coscioni che hanno festeggiato insieme a diversi altri attivisti.

La legge consente a qualsiasi maggiorenne la possibilità di rinunciare ad alcune terapie mediche, in particolare alla nutrizione e all’idratazione artificiale. Questa interruzione può essere ottenuta anche con le cosiddette “disposizioni anticipate di trattamento” (DAT), un documento nel quale si può indicare a quali terapie si vuole rinunciare e a quali condizioni, nel caso in cui a un certo punto si sia impossibilitati a esprimere la propria preferenza. Il paziente può anche chiedere di essere sedato in maniera continua e profonda, in modo da poter morire senza soffrire, in una sorta di coma indotto. Di fatto il diritto all’interruzione delle terapie, comprese nutrizione e idratazione artificiale, era già stato ottenuto per via giurisprudenziale, cioè grazie alle sentenze dei tribunali; ora sarebbe allargato a tutti, per legge.
Che dire? La legge sostanzialmente costituisce un importante passo in avanti, anche se mantiene spazi di elusione delle volontà del malato. Per esempio. in caso di scoperta di nuove terapie,  è data ampia libertà al  il medico di rifiutarsi di seguire le indicazioni del paziente o quelle contenute nelle DAT. Il il medico può rifiutarsi di interrompere nutrizione o idratazione artificiale anche per una sorta di obiezione di coscienza.

1 commento

  • 1 Oggi venerdì 15 dicembre 2017 | Aladin Pensiero
    15 Dicembre 2017 - 23:47

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