Oggi Venerdi 15 dicembre, ad Oristano, Liberi e Uguali, ufficializza la sua nascita in Sardegna. Alle ore 17, presso la sede della Fondazione Berlinguer in via Canepa, convergeranno i dirigenti e i militanti sardi di Art 1-Mdp, Sinistra italiana e Possibile per dare una prima forma organizzativa al movimento politico che avrà come candidato premier Pietro Grasso. Il primo passo - dicono gli organizzatori in una nota - è la creazione di un “coordinamento locale che seguirà la fase di crescita e radicamento di questa nuova proposta per il Paese”.
Si tratta non solo di chiarire le linee nazionali del nuovo movimento, ma anche di dare un apporto sulle tematiche regionali. Dicono i promotori dell’incontro: “Sarà un occasione per una discussione alla presenza del deputato bersaniano Nico Stumpo tra gli attivisti del nuovo progetto anche sulle priorità programmatiche che dalla nostra regione offriamo come contributo alla discussione nazionale calendarizzata con sei grandi iniziative nel fine settimana del 16/17 Dicembre. Riteniamo - soggiungono - che il progetto di ricostruzione del Paese non possa fare a meno di un investimento infrastrutturale nel Mezzogiorno e nelle Isole e più in generale di un rilancio del Sud, in modo da chiudere la forbice sempre più ampia tra le aree più ricche del Paese e quelle più in difficoltà, sebbene una fase di timida ripresa economica sembra consolidarsi. In questo discorso generale ragioneremo insieme su come la Sardegna, con le sue peculiarità, possa essere protagonista del percorso”.
Chiamo qualcuno della partita per saperne di più. E qui trovano conferma i miei cattivi pensieri. Le tre sigle intendono unirsi, ma vogliono ciascuna contare un poco più delle altre. In vista c’è una stagione di elezioni, una campagna elettorale continuata da oggi fino alle regionali del prossimo anno. E sopratutto ci sono da fare le liste. Con leggi-truffa, le assemblee più che di eletti, ossia scelti dagli elettori, sono formate da nominati. L’elezione la decide chi comanda, i capibastone. E tutti vogliono essere, al posto di comando.
Ma questi sono cattivi pensieri. C’è però anche il lato positivo. che va sottolineato. Intanto si parla di unificazione. E questo è un bene. E ci si riunisce par farla l’unità, e questo è un bene ancora maggiore, perché traduce in atti e fatti le parole. Il popolo democratico e della sinistra è in gran parte stanco delle divisioni (c’è qualcuno che addirittura spacca i Comitati!), intuisce ch’esse non portano a nulla e prendono spesso la via dell’astensione o del voto al M5S, che è stato attaccato in tutti modi, ma regge, è unito e cresce nei consensi fino ad essere divenuto il primo partito. L’unità intorno a Grasso è dunque un fattore di chiarezza, che può riavvicinare al voto un’area stordita e confusa dalle scissioni. E’ una sinistra di ispirazione socialdemocratica, affidabile per l’elettore della sinistra in cerca di una politica democratica di buon senso, dalla parte del lavoro e della Costituzione, come si evince anche dal nome “Liberi e uguali”. Con questa legge elettorale possono realizzarsi le condizioni per un’alleanza di governo del movimento di Grasso coi pentastellati, che mantengono la loro superba solitudine, ma hanno dato qualche segnale di possibile conversione all’alleanza con Bersani, che, d’altra parte, vanta di aver aperto a loro, a parti invertite, quando ebbe l’incarico di formare il governo, poi prontamente lasciato cadere da Napolitano.
“Liberi e uguali”, dunque può giocare un ruolo nel Paese e in Sardegna. Ma la partita dev’essere giocata a livelli alti. Nessuna bagarre per la leadership, candidature forti, pensate in funzione degli elettori e del bene pubblico, anziché delle componenti o, peggio, dei singoli, grande apertura all’esterno, verso i cittadini.
L’assemblea di Oristano è importante, perché è chiamata a dare molti segnali e prime risposte. Guai a partire col piede sbagliato! Il buon giorno si vede dal mattino!
‘Liberi e uguali’, oggi battesimo in Sardegna
15 Dicembre 2017
1 Commento
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1 Oggi venerdì 15 dicembre 2017 | Aladin Pensiero
15 Dicembre 2017 - 09:06
[…] Andrea Pubusa su Democraziaoggi. ———-Venerdì 15 dicembre————— —————————————- —————————— Sabato 16 dicembre ————————-E’ in libreria————————- I movimenti degli anni Settanta fra Sardegna e Continente. Ricordando Riccardo Lai Autore/i Federico Francioni, Loredana Rosenkranz Anno di edizione 2017 ISBN 978-88-7356-930-5 Collana Convegni & Incontri Pagine - (illustrato) Supporto e-book Prezzo € 4,99 – Novità I movimenti degli anni Settanta fra Sardegna e Continente Attraverso richiami alle vite vissute, alle amicizie, agli affetti, alle relazioni che si confrontavano in anni intensi e tumultuosi, le parole di chi interviene si offrono allo sguardo presente con sincera ricerca della verità e a volte con dolente scetticismo. Nei contributi di questo volume non emerge un nostalgico ripiegamento sul passato, tanto meno l´assurda convinzione di aver capito tutto; si fa spazio, al contrario, l´esigenza critica di cogliere quanto è ancora vivo di quel decennio e vale la pena di raccontare. La consapevolezza di fare qualcosa di nuovo richiama quanto di bello c´è nella politica: fare impresa collettiva, convergere su un obiettivo nel rispetto delle differenze, avere e realizzare un progetto. Il taglio esplora la dimensione del territorio e rievoca l´orizzonte, comune a diverse generazioni, dei movimenti che legarono Sassari, la Sardegna e il suo oltre, ´il Continente´. Contro l´immagine dominante di una Sardegna tagliata fuori dal flusso delle idee di rottura e cambiamento che contagiarono il mondo intero, si delinea un´isola-laboratorio in cui, anche nella seconda metà degli anni Settanta, il ´riflusso´ è contrastato da una persistente volontà partecipativa e oppositiva. Cardine di questa opera è il ricordo di un giovane compagno troppo presto perduto all´affetto di molti, alla politica e all´impegno civile. Il libro consente di muoversi in libertà sui temi che più interessano e può essere letto dalla fine verso il principio o solo per segmenti senza che il suo filo conduttore rischi di perdersi per strada. La sollecitazione che muove dai contributi degli autori intende spingere il lettore a riappropriarsi del proprio tempo, ad accoglierlo senza incasellarlo schematicamente, andando oltre determinate velleità interpretative o superficiali identificazioni generazionali. Il libro è suddiviso nelle seguenti sezioni: gli studenti e gli operai nei contesti urbani; il movimento femminista in Sardegna nella sua pluralità; i percorsi che hanno condotto all´impegno nelle istituzioni alcuni giovani presenti nelle lotte di massa di quegli anni; le esperienze, ancora poco conosciute, delle radio libere isolane e di pratiche teatrali sperimentali e innovative; una ri-lettura, per nulla condiscendente, tanto meno apologetica, di alcuni fenomeni sociopolitici degli anni Settanta; interventi di Riccardo Lai. Le differenze negli approcci, nella disamina e nelle conclusioni cui approdano i diversi autori testimoniano la ricchezza, la varietà e l´inventività dei movimenti. Gli scritti di questo volume contribuiscono a mettere in discussione l´etichetta ´anni di piombo´ da applicare indiscriminatamente a quel decennio e fanno criticamente i conti con il terrorismo e la violenza che tanto danno arrecarono anche alla spinta innovativa maturata nei contesti sociali e culturali dell´epoca. - 15 dic 2017 aladinews […]
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