Andrea Pubusa
Mentre ci indignamo per il licenziamento intimato da Ikea ad una lavoratrice impossibilitata a rispettare il normale orario di lavoro per la necessità di occuparsi dei bambini nelle prime ore del mattino, ricordiamo l’assemblea pubblica sul Lavoro di venerdi 1 dicembre ore 17, Hostel Marina - scalette di S. Sepolcro, indetta dal Comitato d’iniziativa costituzionale e statutaria insieme all’ANPI. Si tratta di un incontro per fare la sintesi del Convegno di Ottobre, in preparazione delle prossime iniziative a partire da un convegno su Lavoro e Scuola.
Avete sentito? «Madre single con due bambini piccoli, di cui uno disabile, licenziata da Ikea dopo 17 anni perché non riusciva a rispettare gli orari di lavoro». Una vergogna! E dire che la nostra Costituzione, che abbiamo difeso e confermato giusto un anno fa, pone il lavoro a fondamento dell’ordinamento e tutela la donna lavoratrice e il bambino:
Art. 35.
“La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni.
Cura la formazione e l’elevazione professionale dei lavoratori”.
Art. 37.
“La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione”.
L’Ikea calpesta in modo dichiarato e manifesto la Carta e tutti zitti. E’ colta in flagranza di violazione e dov’è il Capo dello Stato che è il custode della nostra legge fondamentale? E dove il Capo del governo? Perché non dicono forte e chiaro che in Italia questo non si può fare? Si puo lasciare sola, a denunciare il grave attacco alla dignità del lavoro e delle donna, la Filcams Cgil? Ieri ha organizzato uno sciopero di 2 ore nel negozio di Corsico per protestare contro il licenziamento. Ma non abbiamo l’altro giorno detto tutti che bisogna conbattere la violenza sulle donne? E quesya cos’è una carezza?
Sentite la storia dalla voce della lavoratrice, Marica Ricutti: «Sono stata messa alla porta perché non ho accettato il turno delle 7 del mattino. Un orario che per me è complicato, come sa bene l’azienda». Marica, 39 anni, madre separata di due bimbi di 10 e 5 anni, che usufruisce della legge 104 per seguire il figlio più piccolo disabile ha necessità di un orario adeguato.. Ikea, anziché chiedere scusa alla lavoratrice, al bambino e agli italiani, dice che ha contestato alla donna due episodi in cui si è presentata al lavoro non rispettando gli orari, e afferma che «sta svolgendo tutti gli approfondimenti utili a chiarire gli sviluppi della vicenda. L’azienda - prosegue in una nota -vuole valutare al meglio tutti i particolari e le dinamiche relative alla lavoratrice oggetto della vicenda». Ma cosa c’è da approfondire? Non è evidente la barbarie e la disumanità^ Figli di cane!
Finalmente uno spezzone della sinistra dice una cosa di sinistra, come implorava Moretti a nome di tutti noi! «Ha chiesto un orario più flessibile, per poter accudire il bimbo disabile. All’inizio l’azienda aveva accettato la richiesta. Poi il licenziamento. I suoi colleghi annunciano uno sciopero di solidarietà. E già questo fa ben sperare, in un Paese nel quale abbiamo messo i lavoratori gli uni contro gli altri» ha scritto su Facebook Francesco Laforgia, capogruppo di Articolo 1 - Mdp, auspicando il ripristino delle tutele dell’articolo 18. Anche il PD, che ha abrogato l’art- 18, aprendo ad ogni forma di discriminazione nel mondo del lavoro, si accorge che è troppo. Ma cosa pensavano queste anime belle che i padroni si sarebbero autolimitati? ”Abbiamo depositato una interrogazione per chiarire le motivazioni che hanno spinto «Ikea a licenziare una madre separata con due figli piccoli, di cui uno disabile» fa sapere Titti Di Salvo, vicepresidente dei deputati del Partito Democratico e responsabile del dipartimento mamme. Perché Titti non interroga se stessa e la propria coscienza. Meglio Nicola Fratoianni: «Succede questo, quando il clima nel Paese è di impunità per i proprietari e di paura per i lavoratori» scrive su Facebook il segretario nazionale di Sinistra Italiana, «i colleghi di Marika però sono in sciopero di solidarietà e stanno facendo la cosa giusta. Chiederemo conto in Parlamento».
Ma mi fa sempre male il silenzio del Presidente della Repubblica. Se non ora quando si erge a custode della Carta? E quel buonista di Gentiloni, con quella faccia da chierichetto cresciuto, non ha nulla da dire?
1 commento
1 Oggi giovedì 30 novembre 2017 | Aladin Pensiero
30 Novembre 2017 - 09:47
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