Da Ostia un segnale per il Paese?

20 Novembre 2017
1 Commento


Andrea Pubusa

Risultati immagini per ostia manifestazione mafia foto

C’è poco da fare, il M5S nei ballottaggi è quasi invincibile. Ieri a Ostia come nelle scorse amministrative da Roma a Torino. Ora, iI grillini conquistano laa X Circoscrizione e mettono fine al lingo commissariamento. Di Pillo 55 anni, una donna comiune, diplomata Isef e insegnante di sostegno all’Istituto Fanelli, raggiunge il 59.7% delle preferenze e non solo supera, ma sbaraglia la candidata di FdI Monica Picca. Ha ragione ad esultare la sindaca di Roma: “Cittadini tornano protagonisti. i romani sono con noi e per il cambiamento”. Dopo quanto è successo negli anni scorsi e negli ultimi tempi, con una presenza mafiosa evidente, non sembra eccessivo affermare che il voto esprime “la voglia di rinascita” dei cittadini, anche se rimane un astensionismo dilagante..
Nonostante gli attacchi dei media e degli avversari, l’effetto Raggi resiste, come dice Luigi di Maio. E coglie gli umori dell’elettorato quando osserva che “il risultato dimostra che i cittadini non credono più alla propaganda contro le nostre giunte e contro il movimento. Ostia dimostra anche che siamo capaci di battere sia la cosiddetta sinistra che la cosiddetta destra, anche quando sono al massimo della loro forza e coalizzate”.
Ostia - come è noto - è diventata un test di rilievo non solo locale. La testata di Spada ha scosso non solo il capo del malcapitato giornalista della Rai, ma la coscienza nazionale. La malavita e il malaffare che aveva conquistato la capitale ad Ostia erano ormai degenerati nella forma fascista e mafiosa, un mix micidiale per la democrazia, che ha reso la cittadina romana una terra di nessuno per le istituzioni.
Cosa si può trarre dal fatto che i cittadini, per tentare di superare questa grave situazione, si affidano ai 5 stelle? Certamente che non funziona la carta della demonizzazione. Per le missioni “impossibili” gli elettori preferiscono i grillini, perché comprendono che la soluzione non può venire da chi, a ben vedere, è la causa del male, non solo il centrodestra, ma anche il PD.
Viene dalla X Circoscrizione romana un indizio sul trend politico nazionale? E’ difficile dirlo, certo è che viene confermata la catastrofica e veloce perdita di credibilità del PD di Renzi, un partito che fa tutto il contrario di quanto dice, riformatore a parole, preda della voglia di occupazione del potere, nella realtà. E chi aveva creduto nella volontà di cambiamento espressa due anni fa da Renzi, ormai si volge, con rabbie e risentimento, al M5S, agevolato in questo dall’incredibile andamento dei tentativi di collegamento elettorale del PD e delle sigle che lo hanno abbandonato. Ostia conferma che chi si aspettava un segnale di responsabilità dalla c.d. sinistra, ormai ripone le proprie speranze altrove. La riaggregazione del centrodestra attorno a Belusconi rende, a dir poco, grottesca la riapparizione di Fassino, nientemeno che come aggregatore. Prende risalto nella testa del popolo democratico la insensata volontà di Renzi di riproporsi, ancora sventolando il 40% dei consensi, a suo dire confermato il 4 dicembre. Appare sempre più incredibile quel suo atteggiamento da leader, dopo che in pochi anni ha bruciato ogni capacità di creare una coalizione vincente. E qui appare tardivo anche l’intervento di Prodi che, invece, con l’Ulivo aveva messo in campo il massimo di capacità aggregativa nel centro-sinistra.
Il M5S a Ostia viene confermato come alternativa al centro-destra, anche se ha paradossalmente il suo punto di forza in quel suo superbo star da solo, che è anche, in chiave di governo, la vera sua debolezza. E forse sta qui anche la sua incapacità di far tornare al voto gli italiani. A Ostia ha votato solo il 33,6% degli elettori. E’ vero che il fascismo nella X Circoscrizione è stato, almeno momentaneamente, battuto, ma non ha vinto la democrazia. La grande maggioranza dei cittadini, molti verosimilmente della disnistra, ha disertato le urne. Ostia è la foto di un Paese, sul piano democratico, gravemente malato, sotto i colpi  alla Costituzione, di leggi elettorali manifestamente anticostituzionali, per la sempre più dura condizione del mondo del lavoro e dei giovani, con una corruzione dilagante, impastata con una virulenta crescita mafiosa e il riemergere di umori fascisti. 
Sapranno i nostri eroi rivitalizzarlo?

1 commento

Lascia un commento