Fateci scegliere i nostri parlamentari
NO AL VOTO DI FIDUCIA
La scelta di mettere il voto di fiducia sul Testo della Legge elettorale evidenzia un ulteriore atto di disprezzo degli esiti del Referendum del 4 Dicembre e configura una grave lesione democratica.
Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale invita tutti i propri aderenti a manifestare, a partire dalle ore 13 di mercoledì 11 ottobre, sostenendo, con la propria autonomia e le proprie impostazioni, le iniziative programmate in P.za Montecitorio e al Pantheon.
Il CDC vuole così condividere l’impegno di tutti coloro che si stanno battendo per la difesa dei valori costituzionali e per una legge elettorale che rispetti i cittadini senza imposizioni dall’alto e senza distorsioni della loro volontà.
A Roma il concentramento sarà alle ore 13 in P.za Montecitorio e la nostra protesta si trasferirà successivamente alle 17.30 al Pantheon.
Appello del Comitato per la democrazia costituzionale
No alla fiducia, No a questa legge elettorale che renderà sempre più il parlamento subalterno alla volontà dei capi partito.
Chi la vuol approvare con forzatura dei tempi e col voto di fiducia ha dalla sua inquietanti precedenti: fu posta nel 1923 sulla legge Acerbo e nel 1953 sulla legge truffa e 2015 su una legge elettorale incostituzionale.
Mettere la fiducia per costringere a il parlamento a votare la legge elettorale e’ un atto di eccezionale gravita’. Anzitutto vuol dire che la maggioranza parlamentare tanto decantata potrebbe non esserci e governo e maggioranza pensano di risolvere le difficolta’ con un atto di imposizione come è il voto di fiducia. Si sta riproponendo lo scenario autoritario dell’approvazione dell’Italicum. Si ripropone in modo ancora più negativo un atteggiamento di spregio verso il ruolo del parlamento che anticipa quel che accadrà dopo le elezioni, se questa legge elettorale andrà in porto:
Il futuro parlamento con questa legge non sarà scelto dai cittadini ma nominato dai capi dei partiti. Non solo non ci consentono di scegliere i paramentari ma neppure hanno accettato di introdurre modifiche di buon senso come la possibilità di esprimere due voti distinti tra liste del proprozionale e candidati nel maggioritario, meglio se con due distinte schede come hanno suggerito autorevoli costituzionalisti,limitando così pesantemente la possibilità degli elettori di scegliere. E’ una pessima scelta per la nostra democrazia.
Se il governo Gentiloni si assumera’ questa responsabilita’ vorra’ dire che ha chinato la testa di fronte al diktat di Matteo Renzi e del Pd e questo malgrado avesse piu’ volte affermato che il governo non sarebbe entrato - tanto meno con questa autentica imposizione - sulla legge elettorale. La parola del governo e del Presidente del Consiglio non avranno più alcun valore da qui in avanti, questo è un atto grave che avrà ripercussioni pesanti. Tutte le dichiarazioni di garbo istituzionale fin qui fatte suonano come autentiche prese in giro delle elettrici e degli elettori.
Il Presidente della Repubblica farebbe bene a fermare questo atteggiamento autoritario e a non firmare una legge elettorale approvata con voto di fiducia a pochi mesi dalle elezioni e in spregio ad un referendum che ha bocciato lo stravolgimento della CostituzIone il 4 dicembre 2016.
Se la legge elettorale verra’ approvata con il voto di fiducia si aprira’ una grave ferita nella qualita’ della nostra democrazia. C’è da augurarsi fino all’ultimo che nell’unico voto segreto che ci sarà la Camera decida di bocciarla. Chi promuove questa scelta, chi la subisce, chi l’accetta si assume una grave responsabilita’, i cui esiti possono essere nefasti per la qualità della democrazia del nostro paese.
Chi è contrario lo dica con tutta la forza possibile, noi lo faremo e invitiamo tutti i cittadini a mobilitarsi per l’affermazione della legalità democratica, utilizzando tutti gli spazi possibili a partire dal voto del Senato, anche se la Camera dovesse soggiacere all’imposizione.
Per la salute della democrazia italiana questa legge non deve essere approvata.
Roma, 10/10/2107
2 commenti
1 Oggi mercoledì 11 ottobre 2017 | Aladin Pensiero
11 Ottobre 2017 - 08:10
[…] Appello del Comitato per la democrazia costituzionale ———————————————————————- Catalogna. E’ eversiva l’azione della Generalitat? 11 Ottobre 2017 Emanuele Pes su Democraziaoggi. ———————————————————————————— merc 11 ott 2017 aladinews […]
2 aldo lobina
11 Ottobre 2017 - 09:23
Se questa nuova legge elettorale dovesse venire approvata dal Parlamento, la Corte Costituzionale non arriverà in tempo per giudicarla. Anche la moral suasion del Presidente della Repubblica difficilmente sarà messa in campo in questa materia, né il Capo dello Stato ha poteri di veto efficaci. Non resta che appellarsi ai cittadini cui viene tolto il diritto di scegliere i propri rappresentanti. I cittadini - come il 4 Dicembre dell’anno scorso - potrebbero mandare un messaggio forte e chiaro a questa classe politica, spazzandola via. Ma attenzione, non è cosa facile. E se anche dovesse riuscire il ridimensionamento del Partito della Nazione, non si dovrà dimenticare che il vero potere in Italia non è tanto nelle mani dei politici, il cui valore è sempre più mediocre, ma in quello di una burocrazia parallela, che nata all’ombra della classe politica, ne protegge i fini e per certi versi li governa. Bisognerà mettere mano a una bella riforma che riguarda il ruolo di questa funzione. Quando la democrazia si trasforma in partitocrazia essa è un fantasma. Bisognerà davvero iniziare una grande battaglia civile per evitare il disastro che ci stanno preparando. Sempre che - come auspico - non si arrivi al giorno delle elezioni con la trappola che scatta contro i suoi stessi artefici.
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