La legge elettorale sarda fra proporzionale e presidenziale

11 Maggio 2017
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Andrea Pubusa

Il bello dei Comitati è che si discute liberamente e la riflessione rimane aperta anche dopo l’acquisizione di primi risultati. Un  esempio? In una riunione di rappresentanti dei vari comitati serdi per il NO è stato stilato un documento sulla legge elettorale regionale, pubblicato per intero sul Manifesto sardo, che così conclude:

Come Coordinamento Regionale dei Comitati riteniamo che

a partire dal grande risultato del NO al referendum quale fonte di nuova speranza e di concreta espressione di partecipazione della cittadinanza alle decisioni che riguardano l’intera Sardegna, sia ora che si adotti finalmente la Legge statutaria prevista dall’art. 15 del nostro Statuto speciale.

Una legge da scrivere avendo come riferimenti costanti la Costituzione e lo Statuto sardo e che preveda: 

  • L’eliminazione del premio di maggioranza e delle soglie di sbarramento, in quanto distorsivi della rappresentatività democratica dell’assemblea elettiva;
  • L’introduzione di un sistema elettorale proporzionale con collegi plurinominali di dimensioni tali da conciliare la pluralità democratica delle opinioni con l’esigenza di contenere gli eccessi di frammentazione partitica;
  • l’introduzione della doppia preferenza di genere, per favorire una più equilibrata rappresentatività consiliare della società sarda nelle sue differenze di genere;
  • l’abbandono del modello presidenziale in favore di un modello parlamentare corretto da meccanismi di razionalizzazione e stabilizzazione del rapporto tra esecutivo e legislativo, sulla falsariga delle esperienze germanica, spagnola e britannica.

CHIEDIAMO

che il Presidente del Consiglio regionale e i Presidenti dei Gruppi consiliari destinatari di questa petizione popolare si impegnino nella scrittura di una nuova Legge statutaria che rispetti i principi su elencati al fine di permettere al popolo sardo di esercitare il proprio voto tornando convintamente alle urne per scegliere i propri rappresentanti fin dalle prossime elezioni del 2019.

Sull’argomento il Comitato di iniziativa costituzionale e statutaria di Cagliari ha svolto una lunga discussione ed è pervenuta all’elaborazione di una serie di principi sulla legge elettorale regionale, da trasfondere in un testo di petizione da sottoporre alla sottoscrizione popolare.
Il documento in molti punti coincide con quello del gruppo di lavoro regioanle, ma differisce in un punto, che è bene segnalare: non chiude ad un’ipotesi di scelta diretta del presidente. In seno al Comitato cagliaritano si è parlato di un sistema proporzionale-presidenziale, quasi un ossimoro, ma che tende a tener conto del fatto che ormai la scelta diretta del Presidente è entrata nella coscienza popolare come un fatto democratico. Una soluzione proporzionale-presidenziale è difficile, anche in ragione di una giurisprudenza costituzionale orientata alla opzione nette fra i due sistemi, ma non impossibile: una sorta di codificazione di una sistema alla tedesca, che è proporzionale ma individua il Cancelliere.. D’altra parte, con la scomparsa dei partiti, la trattativa per individuare il capo dell’esecutivo in seno alle assemblee elettive diventa improba,se non impossibile.
Dunque, il dibattito è aperto e d’altra parte, come Comitato e Comitati non definiamo linee, ma offriamo idee, frutto di riflessione e confronto, al dibattito. In questo senso, il bel documento del Coordinamento regionale, offre spunti per una discussione che deve arricchirsi nel confronto pubblico, in modo da contribuire a creare un movimento perr la cosquista di una legge regionale democratica che abroghi la vigente legge-truffa. 

1 commento

  • 1 Oggi giovedì 11 maggio 2017 | Aladin Pensiero
    11 Maggio 2017 - 09:29

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