Francesco Cocco
Anche Nereide ci ha lasciato. Per me la sua scomparsa si accompagna al ricordo di 60 anni di amicizia spesso cementate dal comune impegno in battaglie politiche e culturali. La nostra amicizia nacque nel ‘57. Ero un giovane studente universitario, Nereide già un medico specializzato che svolgeva la sua attività professionale all’ ospedale psichiatrico di Cagliari. Eravamo all’ indomani dei fatti d’Ungheria (1956) ed il PCI, nel quale entrambi militavamo, attraversava una profonda crisi. Al congresso della Federazione di Cagliari del ‘57 si impostò la riorganizzazione del partito. Umberto Cardia, nominato nuovo segretario della Federazione, mi chiese di assumere l’incarico dei responsabile della Commissione culturale.
Ero poco più di un ragazzo, senza alcuna particolare benemerenza politica. La mia nomina testimonia la situazione di debolezza organizzativa nella quale versava il PCI . Su proposta di Cardia entrarono a far parte della Commissione culturale Nereide, Fausto Ibba (redattore della pagina sarda de L’ Unità), Pietro Doneddu, allora sindaco di Carbonia. Ricordo la prima riunione della Commissione, alla quale partecipò anche Cardia. Sto parlando di un accadimento di 60 anni fa e non mi sovvengono altri partecipanti. Però ricordo bene la disponibilità di Nereide a partecipare alle iniziative per la rivitalizzazione delle sezioni di partito, ancora frastornate dall’ allontanamento dal PCI di alcuni dirigenti ed intellettuali che godevano di grande prestigio. Nel corso della prima riunione della commissione si parlò dell’ atteggiamento da tenere nei confronti di quei compagni che si erano allontanati. Fu proprio Nereide a suggerire un atteggiamento di rispetto e dialogo .Per rivitalizzare le sezioni si decise di organizzare delle “serate politico-culturale”. Dovevano essere occasioni di dibattito politico e nello stesso tempo d’incontro ricreativo. Nereide non si tirò indietro e fu animatrice in alcune sezioni di queste iniziative. Ricordo anche la sua disponibilità come medico verso i compagni che avevano bisogno della sua competenza professionale.
Terminata la fase straordinaria imposta dal rilancio del PCI , Nereide indirizzò il suo impegno alla ricerca scientifica affiancando un’altra figura di militante comunista, Angiola Massucco- Costa, che ricopriva la cattedra di psicologia alla Facoltà di Lettere e Filosofia.. La ricerca scientifica non fece venir meno il suo impegno politico, che esplicò soprattutto nell’ Unione Donne Sarde. E poi nell’ Istituto Gramsci.
La dedizione che ebbi modo di ammirare in Nereide 60 anni or sono si è mantenuta sino alla fine. La ricerca scientifica, che l’ha portata a ruoli di grande prestigio nazionale ed internazionale, non l’ha mai allontanata dal suo impegno ideale. Molti sono i frutti della sua ricerca . Fra tutti mi piace segnalare “L’ Isola dei coralli”, dove il suo pensiero di scienziata, e nel contempo di intellettuale organica, si manifesta nella loro pienezza.
Siamo certi che quando i Sardi cercheranno di riscattarsi dalla palude, il pensiero e l’opera di Nereide Rudas saranno di valido ausilio.
2 commenti
1 Oggi domenica 22 gennaio 2017 | Aladin Pensiero
23 Gennaio 2017 - 08:27
[…] ——————————————————————————— Niente fondi per le province sarde: Pigliaru ed Erriu hanno occultato lo Statuto ora pretendono di resuscitarlo! 21 Gennaio 2017 Amsicora su Democraziaoggi. ———————————– Ricordo di Nereide Rudas di Francesco Cocco su Democraziaoggi. […]
2 Marco Sini
24 Gennaio 2017 - 16:08
Grazie Francesco per la testimonianza, io l’ho conosciuta negli anni ‘80 e ultimamente ho interagito con lei sia in qualità di componente dell’Assemblea dell’Istituto Gramsci della Sardegna sia come presidente dell’ANPI.
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