Red
Alcuni studenti del Martini ci segnalano che il Preside, vedendo nella sala professori il Comunicato, pubblicato dal Comitato “Salviamo il Martini” dopo l’incontro con il Commissario della Provincia, dr. Franco Sardi, lo abbia fatto in mille pezzi. Ora il gesto non è solo disdicevole in sé. Non si strappa un comunicato di docenti. studenti e genitori della propria scuola o di qualunque altra. Lo si legge e, al più, si risponde, spiegando o contestando. Questo atteggiamento aperto è tanto più consono al contesto: la scuola è un luogo di dialogo, è uno spazio democratico e - si sa - la democrazia è anche, e forse sopratutto, conflitto.
Ma c’è anche un altro aspetto che non dovrebbe sfuggire a un uomo di scuola. Le idee non vengono messe a tacere perché se ne distrugge il supporto materiale, in questo caso la carta. Anzi! In questi casi la reazione è più forte dell’azione e le energie si moltiplicano. Il Preside del Martini, del resto, avrebbe dovuto ringraziare pubblicamente chi si è fatto carico di salvare la sede storica e avrebbe dovuto manifestare tutto il proprio appoggio alla mobilitazione. Come ha fatto, senza indugio, il preside dell’Alberti, che ha detto picche alla Marina, bloccandone sul nascere le mire “espanzionistiche”.
La sensazione è che il Preside del Martini si sia sentito, come il bambino con le mani nella marmellata, in fallo. Non ha reagito all’ipotesi di trasferimento, non ha chiesto garanzie sulle modalità e sui tempi del trasloco, non ha preteso l’assicurazione del rientro nella sede storica. Ha fatto il contrario di quanto un capo di una istituzione fa, ossia difenderla con fermezza. D’altra parte ci vuol poco a comprendere che una scuola del centro di Cagliari, scaraventata nella periferia degradata dell’hinterland in poco tempo perde gran parte della sua appetibilità e dunque, con gli studenti, perde anche il proprio rango. Un preside non può accettare in silenzio tutto questo, salvo che, anziché uomo di scuola, non si consideri terminale di un ministero.
Ma qui si sta discutendo di cose serie, che travalicano di gran lunga gli umori di un capo d’istituto, la questione investe lo stesso capoluogo della Sardegna, che non può perdere i suoi storici centri culturali. E il Martini è uno di questi fin dalla seconda metà dell’Ottocento.
E allora, signor Preside, chieda scusa e si unisca al movimento a difesa della sua scuola. Stia sicuro, ne guadagnerà in autostima. in credibilità esterna e anche in serenità. La via che ha imboccato, strappando il comunicato, può starne certo, la condurrà in un vicolo cieco.
0 commenti
Non ci sono ancora commenti. Lascia il tuo commento riempendo il form sottostante.
Lascia un commento