Indagati di tutta Italia unitevi! (M. Renzi)

4 Marzo 2014
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Amsicora

Un esercito s’aggira per l’Italia - l’esercito degli indagati e dei condannati. Tutti i partiti della vecchia Italia si sono uniti in una santa alleanza a difesa di questa armata: Berlusconi, Alfano e Casini, forzisti italiani, centristi di tutte le specie, sinistri pentiti e in libera uscita a destra, ed ora Matteo Renzi.
Quale partito d’opposizione non è stato tacciato di giustizialismo dai suoi avversari di governo; quale partito di governo non ha lanciato l’infamante accusa di giustizialismo tanto sugli uomini più progrediti della maggioranza stessa, quanto sui moderati fautori di un’etica pubblica sostenibile?
Da questo fatto scaturiscono due specie di conclusioni.
L’esercito degli indagati è di già riconosciuto come potenza da tutti i partiti e dalle consorterie della maggioranza del governo-Renzi, ristretta (PD-Centristi etc.) e allargata (Berlusconi).
E` ormai tempo che gli indagati espongano apertamente in faccia a tutto il Paese il loro modo di vedere, i loro fini, le loro tendenze, e che contrappongano alla favola dello spettro del malaffare un manifesto. A questo scopo si sono riuniti al Nazareno Renzi e Berlusconi e, successivamente, i loro alleati delle tendenze più diverse e hanno reso manifesto il loro slogan: indagati di tutta Italia unitevi! E Matteo è stato scelto per lanciarlo forte e chiaro. E quale migliore occasione della nomina dei sottosegretari? E così Francesca Barracciu, uscita dalla porta delle elezioni regionali in Sardegna, rientra dalla finestra del sottosegretariato alla cultura; colpo di spugna anche per Umberto Del Basso de Caro, anche lui indagato per i rimborsi del consiglio regionale in Campania. E ancora incarico ministeriale per Vito De Filippo, neo sottosegretario alla Salute uomo di spicco nella procedura “Rimborsopoli” lucana. E come non confermare al Viminale l’ex saggio Filippo Bubbico? Cosa volete che sia l’indagine a suo carico per abuso d’ufficio? Sono tutti del Pd e dunque fanno da apripista, aprono il varco. Così può passare alle Infrastrutture, anche quel tale Antonio Gentile (Ncd), che pare abbia inceppato le rotative de L’Ora della Calabria, reo di contenere al suo interno una notizia scomoda sul figlio. Ma come fare a meno di lui nel governo? Da parlamentare aveva proposto Silvio Berlusconi al premio Nobel per la Pace! Ma non basta è un benemerito della Repubblica! Nell’agosto del 2004 dichiarò l’intenzione di presentare una richiesta all’allora ministro della Salute Girolamo Sirchia “per l’introduzione del ticket del 50% dopo la prima interruzione volontaria di gravidanza e di rendere a totale carico della paziente ogni intervento successivo”. E poi c’è il ministro Maurizio Lupi, indagato per abuso d’ufficio dalla Procura di Tempio Pausania per la nomina del commissario dell’Authority del porto di Olbia.
Il rottamatore ha così e in un sol colpo mandato al macero la questione morale di berlingueriana memoria e l’idea che la sinistra e il movimento democratico fanno dell’etica pubblica un elemento caratterizzante e ineludibile.
Francesca Barracciu, come Gentile e gli altri, non contano per sé (del resto sono piccole persone), contano come simbolo della stagione che si apre nel PD di Renzi: l’esercito degli indagati e dei condannati d’ogni bandiera non abbiano paura, sono della partita! Anch’essi fanno massa, anche il loro sostegno è ben accetto e saranno compensati. Il rottamatore non li rottama, anzi rottama prima di tutto quegli sprovveduti che gli hanno creduto. Il PD così tradisce tre volte il proprio elettorato nel giro di un anno! Dal febbario 2013 ad oggi, prima fa fuori Bersani e Prodi, poi si allea con Berlusconi che doveva sbiancare, ora cancella la questione morale dal suo programma.
Francesco Pigliaru, il messagio è rivolto anche a te! E prima ancora a noi cittadini comuni, ovviamente! La reazione del mondo della carta stampata ha già costretto Gentile alle dimissioni. E la Barracciu e gli altri?

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