Amsicora

Ogni epoca ha le sue mode, le sue tendenze, e i suoi miti, i suoi eroi. E le donne e uomini di cultura son quelli che meglio li riconoscono, son loro dell’attimo fuggente i migliori interpreti. La nostra - si sa - è l’età del rischio e della velocità. E la politica, se non vuole stare indietro ne dev’essere istantanea inteprete, anche nei volti di chi la invera. Poteva Matteo non capire che tu, Francesca, sei un’eroina dei nostri tempi? L’istruzione sarbbe stato il tuo posto. Velocità è moto perpetuo, continuo, rapido. Francesca ne sei l’icona! All’istruzione potevi essere per i nostri ragazzi la personificazione dell’inarrestabile corsa verso il futuro. Matteo non lo ha intuito? No, no, tranquilli lui non sbaglia. Lui ha pensato più alto e lo ha tradotto in fatto politico, come solo gli statisti sanno fare. Per te l’istruzione era poco, ci vuole di più: la cultura ecco il posto giusto!
Volete mettere con Francesco, ancora fermo a ritenere che gli indagati devono attendere la definizione della procedura prima di sedersi davanti a lui in giunta. Francesco, Matteo, Francesca. Ecco il triangolo che mostra i tre volti della politica, quella del secchione, che vive nella sua torre d’avorio, dove la politica e l’amministrazione sono ancora purezza d’animo e disinteressato servizio, e quella di chi pensa che il servizio sia innanzitutto starci con la gente, cercarla, raggiungerla, in un vai e vieni perpetuo. E - si sa - la modernità lo fa in velocità, coi mezzi del mondo virtuale, ma anche con quelli reali della presenza in carne ed ossa. E qui - poche seghe - ci vuole autovettura, benzina o gasolina. Che ne capisce un PM di  questa necessità? Come spendere meglio i soldi dei gruppi consiliari se non scendendo dall’istituzione e mescolandosi fra la gente? Andando e venendo senza sosta. Mai il gasolio è stato meglio trasformato in fumo! Mai i fondi dei gruppi sono stati più appropriatamente  spesi! Questo un magistrato parruccone, con l’astratta cultura codicistica, non potrà mai capirlo. Ma volete mettere Matteo, lui è un intuitivo, coglie la novità al volo. E propone Francesca come icona culturale. Come donna dei nostri tempi. Indicarla come modello ai nostri ragazzi delle scuole era troppo poco. Certo loro, nella loro voglia di movimento e di velocità, apprezzeranno. Ma questa platea per lei è ristretta.
Per Francesca sarebbero andate a puntino anche le infrastrutture. Ratione materiae, per competenza funzionale. Lì ci sono anche le strade, dove le auto vanno e vengono veloci e dove si consuma carburante a barili. Lì Francesca sarebbe stata l’autista giusta al posto giusto. Strade e pompe di benzina. Ma Matteo intuisce ciò che i comuni mortali capiranno più tardi. Questa è la virtù degli statisti! Alle infrastrutture Francesca avrebbe fatto bene, ma non sarebbe stata d’esempio. All’istruzione di più (e lui all’istruzione ci tiene), ma ancora poco. Un’eroina del nostro tempo dev’essere modello culturale. Una donna moderna, ieri sempre in mezzo a noi, a Cagliari, come a Pompu o a Oliena, a Nuoro  come a Sassari, senza riposo e senza risparmio di energie e di carburante. Da oggi a Roma, Milano e Palermo. I magistrati in tocco e toga, non lo capiranno mai, ma i nostri ragazzi in jeans sì. In fin dei conti, in piccolo, anche i loro motorini vanno a benzina! E ancor più lo capiscono gli uomini e le donne di cultura, il cui pensiero,  come Francesca sulle strade di Sardegna, è veloce come il vento. Di più, anticipa i tempi! E cosa ci vuole per muovere le idee? E per visitare i tanti siti di interesse culturale sparsi qua e la in Italia, come un sottosegretario zelante deve fare? Credetemi, ci vogliono tante cose, ma statene certi non può mancare il carburante. E lei in questo è maestra. Insuperabile.