Antonello Murgia
In questo periodo, soprattutto da Francesco Pigliaru e dalla coalizione che lo sostiene, si rimarca che destra e sinistra non sono uguali e che sbaglia chi lo sostiene. Io credo che i concetti di destra e sinistra rimarranno sempre, per distinguere chi propone solidarietà, pace e difesa dei più deboli e dà grande importanza al ruolo delle istituzioni pubbliche, da chi pone l’accento su libertà individuale, capacità regolatoria del mercato, correttezza dell’azione di lobby, importanza/predominanza della tecnica nella soluzione di problemi politici e non disdegna i conflitti, anche bellici, come modo per risolvere le controversie internazionali.
Detto questo, il problema che si pone oggi non è sull’idea di destra e sinistra, ma sull’applicazione di tali idee. Ciò su cui molti, me compreso, non concordano, è una sinistra che scelga politiche di austerità da far pagare ai più deboli, che non solo accetti, ma proponga modifiche degli assetti istituzionali in senso autoritario, che dileggi lo Statuto dei lavoratori, che dichiari di stare con Marchionne senza se e senza ma, etc. Oggi questo indirizzo è rappresentato innanzitutto da Renzi e preoccupa che il candidato Pigliaru si dichiari suo seguace in campo sia istituzionale che economico.
Destra e sinistra non sono certo concettualmente uguali, il punto è però che QUESTA destra e QUESTA sinistra hanno in questi anni espresso posizioni che in buona misura si sono sovrapposte: vedi spese militari, liberismo economico, cedimenti sui beni comuni, finanziamento delle scuole private (nonostante la Costituzione lo vieti), riduzione dell’esigibilità dei diritti fondamentali (salute, informazione, istruzione, etc.) che vanno progressivamente derubricandosi a privilegio per chi se li può permettere. Tutto ciò è avvenuto non solo perché QUESTA sinistra è stata in questi anni affascinata e permeata da idee di destra, ma anche perché QUESTA destra, quando le è convenuto, si è appropriata di idee di sinistra: per esempio quando ha invocato l’intervento dello Stato per salvare le banche che per giunta rappresentano una delle cause principali della crisi economica attuale. L’intervento dello Stato è importante, per chi è di sinistra, per correggere le storture del mercato, per far prevalere l’interesse pubblico su quello privato: qui, con una battaglia che assomiglia ad una bestemmia in chiesa, i liberisti (non solo nostrani, a dire il vero) hanno abbandonato il loro credo (chi non sa stare sul mercato è giusto che scompaia) per pretendere il salvataggio statale, il salvataggio con i soldi di noi contribuenti. QUESTA destra e QUESTA sinistra in questi anni sono andate, dunque, omologandosi (soprattutto verso destra, ma comunque riducendo le distanze fra loro) all’insegna di quello che con un termine molto azzeccato è stato chiamato “pensiero unico”. Pertanto, il problema che molti di noi vogliono sollevare, non è che la categoria destra/sinistra sia obsoleta ma, al contrario, che sia stata abbandonata. Non è nostalgia di etichette, ma necessità di manifestare con chiarezza da che parte si intende stare e quali interessi si intende rappresentare. Il progetto Eleonora mi sembra costituisca un chiaro esempio di tutto questo: da un lato la legittima proposta dell’azienda SARAS di ricerca e sfruttamento di gas nel sottosuolo dell’oristanese e dall’altro le esigenze della popolazione di tutela del territorio. Con il PD che in Consiglio regionale ha votato a favore dell’iniziativa della SARAS in contrapposizione anche ai propri sindaci di quel territorio. Operazione che, obiettivamente, ha favorito un’omologazione di destra e sinistra che in quanto democratici ci preoccupa. E così dicasi per le proposte del PD (e dei parlamentari sardi) in Parlamento sulle servitù militari. Insomma, il problema non sono gli enunciati generali e generici sui quali siamo stati quasi sempre d’accordo, ma le decisioni che sono state prese in questi anni e che, invece di costituire lo strumento per dare gambe a quegli enunciati, li hanno pesantemente contraddetti sbiadendo quella contrapposizione di idee e di interessi materiali che ha sempre distinto la destra dalla sinistra. E il ripetersi di fatti etichettabili col brutto termine di inciucio, l’ultimo dei quali è la mancata costituzione di parte civile (bipartisan) del Consiglio regionale e di Cappellacci contro i consiglieri regionali rinviati a giudizio per l’uso illecito dei fondi dei gruppi, non aiuta.
Per questo è nato il polo di Sardegna Possibile con Michela Murgia candidata e per questo molti di noi si sono impegnati al suo interno: non nascondo che la poca esperienza politica e amministrativa e la giovane età di molti candidati possa comportare difficoltà iniziali nell’attività in Consiglio regionale. Ma sono convintissimo che questa inesperienza sia di gran lunga preferibile alle carriere politiche di lungo corso i cui effetti nefasti sono sotto gli occhi di tutti.
2 commenti
1 QUESTA destra e QUESTA sinistra omologate nel “pensiero unico”. Non ci stanno bene! « Aladinews agorà
10 Febbraio 2014 - 16:39
[…] cos’è la destra, cos’è la sinistra… 10 Febbraio 2014, su Democraziaoggi di Antonello […]
2 in giro nella rete con la lampada di aladin… | Aladin Pensiero
10 Febbraio 2014 - 17:25
[…] e QUESTA sinistra omologate nel “pensiero unico”. Non ci stanno bene! di Antonello Murgia, su Democraziaoggi, ripreso da Aladinews var hupso_services_t=new Array(”Twitter”,”Facebook”,”Google […]
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