Andrea Pubusa
Avete notato? In queste feste niente auguri, niente sms fantasiosi, poche mail con immagini natalizie. La crisi si manifesta anche così. La gente è preoccupata. Molta già disperata: senza lavoro, con stipendi o pensioni da fame, con la paura che ci aspetti un futuro peggiore. E li Letta-nipote a dir banalità tutti i giorni, mentre i dati mostrano il continuo precipatare del Paese. E lì Napolitano a mostrarsi garante contro il pericolo del baratro, mentre lui ne è una delle cause maggiori. Sì, perché è lui che ha impedito alla volontà di cambiamento manifestata dagli elettori nel febbraio scorso di trasformarsi in maggioranza di governo, è lui che ha fatto fuori Bersani senza neanche mandarlo alle Camere ed è sempre lui che si è fatto rieleggere, togliendo così spazio ad alternative più valide da Prodi a Rodotà. Ora, il PD cerca rimedio nelle barzellette di Renzi.
Ma abbiamo i problemi anche qui in casa nostra. E sono gravi. A Cagliari c’è un sindaco che ha mostrato tutta la sua inadeguatezza. Governare il capoluogo richiede cultura e un forte gruppo di collaboratori di supporto, oltre ad una partecipazione vera e diffusa. Non è cosa da cricchetta. La vicenda del Teatro Lirico è stata la cartina di tornasole, un caso paradigmatico d’insipienza, mala amministrazione e arroganza insieme. Ma ci sono tante altre partite aperte, nessuna delle quali ha avuto una trattazione adeguata, dalle domande dell’associazionismo culturale, al mondo dell’arte, alle questioni dei dipendenti comunali e così via.
Zedda è un sindaco che si è fatto fuori da sé, che non ha alcuna possibilità di recupero, che è mille anni luce lontano da quanto una sinistra di governo può e deve pretendere. E allora? Allora va allontanato prima che sia la gente a farlo alle prossime elezioni o fra poco. Ci vuole in città un movimento democratico di opposizione rigorosa e ampia, che cerchi insieme un’alternativa di idee e di persone. Lo so che è difficile a dirsi e ancor più a farsi. Ma questo è il problema nel 2014 a Cagliari. Nasconderselo non serve se non a lasciar sfilacciare la situazione, a incancrenire le cose senza costruire nulla.
Se Cagliari piange la Sardegna non ride. Lo sfascio regionale è sotto gli occhi di tutti. L’incapacità di Cappellacci non richiede illustrazione. I disasttri di questa giunta sono palesi e tutti gli indicatori economici e sociali lo attestano. Questo è assodato. Ma il problema principale è quale alternativa creare contro Cappellacci e la destra. Questo è un rompicapo tanto complesso quanto lo è invertire la situazione economica dell’Isola.
Anche qui è bene metter da parte le frasi di circostanza. Il PD ha un gruppo dirigente marcio, di indagati. Di gente che alla luce del sole predica alternative e buon governo, mentre nell’ombra si spartisce i soldi pubblici destinati all’attività istituzionale. E non importa se è reato o no. Questo lo decideranno i magistratii nella aule giudiziare. A noi spetta un altro giudizio, una valutazione politica. E qui la condanna è senza appello. Cosa ci possiamo aspettare da chi, prendendo una lauta indennità di carica, si fotte anche i soldi dei gruppi, decide di spartirseli, di metterli in un proprio conto? E’ questa la rappresentanza della sinistra? E’ questo il gruppo dirigente del cambiamento? Sono questi i personaggi a cui i disoccupati, i lavoratori, i poveri possono affidare la propria sorte? Questa è sinistra? E’ questo il vertice democratico della Sardegna? Una volta tanto ha ragione Soru, quando, riunita la sua setta a Tramatza, chiede l’azzeramento del gruppo dirigente. Peccato che anche lui sia a giudizio e non per quisquilie: turbativa d’asta ed evasione fiscale.
L’unica buona notizia proveniente dal centrosinistra sardo è la “rinuncia” della Barracciu alla candidatura alla presidenza della Giunta. Una mossa obbligata per evitare una debacle annunciata.
E adesso? Allora, anche qui occorre uno scatto politico e d’orgoglio. E’ difficle. Ormai le elezioni sono alle porte. Avere liste pulite sarebbe già un miracolo. Un segnale d’inversione di rotta. Nella situazione attuale anche questo risultato, ovvio per una sinistra degna di questo nome, sarebbe già un fattore di speranza e mobilitazione. Diceva l’altro giorno un compagno: ho paura che questa volta non mi diano neppure il modo di disperdere il voto; mi costringeranno all’astensione. Ecco avere liste pulite ci consentirebbe almeno di andare al seggio. Auguri a tutti! Ne abbiamo proprio bisogno!
3 commenti
1 | Aladin Pensiero
1 Gennaio 2014 - 12:15
[…] BUON 2014! In giro con la lampada di Aladin - Severo articolo di Andrea Pubusa du DemocraziaOggi: Auguri a tutti! Ne abbiamo proprio bisogno! […]
2 Franco Meloni
1 Gennaio 2014 - 12:44
Auguri Andrea e auguri a tutti gli amici e compagni di Democraziaoggi. Io andrò sicuramente a votare e voterò a sinistra scegliendo buoni candidati che sicuramente ci saranno nelle liste. Pensare solo un minuto di favorire la vittoria del pessimo Cappellacci ( impastau a faulasa, grandi mete irragiungibili e miseria quotidiana) mi fa inorridire. Lo so che è una vecchia argomentazione quella di “non fare il gioco del nemico”, ma in questo sono per la tradizione dei vecchi compagni o, se volete, del consiglio del democristiano Montanelli: turarsi il naso e votare. A sinistra, se c’è come ci sarà qualcuno degno di rappresentarne i valori. Auguri ancora!
3 Franzisca
6 Gennaio 2014 - 11:26
Grande professore. Condivido in toto.
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